domenica 9 aprile 2017

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 366° pagina.


Syndrieli però non sembrò dare importanza alla cosa.

«Ma in ogni caso, Loraisan non potrà rimanere più oltre i dodici anni d’età… a cosa gli servirà studiare l’alchimia, se poi non la potrà mettere in pratica qui da voi?».

Il disappunto di Syndrieli divenne quasi esplicita ira.

«No, è vero, ma sto pensando di fondare un ordine maschile di sacerdoti monaci votati a Sin, con il benestare dell’Eminente Pontefice Mezenthis Vipsul. In quello, Loraisan potrà starci a tempo indeterminato!».

Syndrieli tacque definitivamente. Si accorse che avrebbe fatto meglio ad aspettare a fare domande.

«Venite, vi mostrerò quali cose grandiose stiamo facendo per la gloria di Sin e per il bene del Veltyan. Eukeni le conosce già in parte, e tu, Loraisan, sono sicura che dopo sarai desideroso di impararle quanto prima anche tu!».

Harali si avvicinò a uno dei tavoli dove era appoggiato qualcosa che avrebbe potuto essere uno strano strumento musicale. Si trattava di una corona, o un fascio cilindrico, di tubi di argentolieve di diversa lunghezza, disposti progressivamente dal più lungo al più corto, fissati attorno a due dischi di rame su cui erano incisi due pentacoli, e fra i quali era fissata un’ampolla cilindrica piena di un liquido rosso. In seguito, Loraisan avrebbe saputo che la sostanza era una mistura alchemica di zolfo, mercurio e sale, con altre sostanze minerali.

Dentro i tubi, trattenuti da reti di rame, c’erano bianchi e minuscoli cristalli di quarzo, che tintinnavano contro le pareti di bronzo ogni volta che le toccavano.

La Reverenda Madre Fondatrice afferrò lo strano strumento per un manico ad anello, che lo faceva oscillare leggermente, poi prese un bastoncino anch’esso di argentolieve, con la punta ricurva, che sembrava essere stata foggiata a forma di falce di luna.

«È uno strumento musicale?» chiese Loraisan.

«Una specie, ma ciò a cui serve è qualcosa che non immaginerai….».

Si avvicinò ad alcuni blocchi squadrati di pietra, che sembravano essere stati abbandonati in un angolo della sala. Per un istante, Loraisan pensò che Harali sarebbe salita in piedi su uno di quei blocchi per suonare quella strana corona di tubi di argentolieve.

Invece si fermò di fronte a uno di essi, e rimase per qualche istante immobile, a occhi chiusi, muovendo leggermente la bacchetta, quasi carezzando i tubi, che mandavano vaghi tintinnii.

Poi quella piccola donna intonò una sorta di canto, o meglio un vocalizzo basso, costante, vibrante, un lungo “mmmmhh” emesso a bocca chiusa, profondo e lugubre, che precedette una serie di rintocchi sulla corona di campane tubolari, una sorta di strana armonia fra suoni vibranti e tintinnii, che si fece sempre più intenso e complesso.

Loraisan ebbe l’impressione che una sorta di onda circolare, simile a un vago arcobaleno, si irradiasse dallo strumento di metallo argenteo, ma in seguito non sarebbe stato sicuro che l’avesse visto realmente o che fosse invece stata una sorta di suggestione.

Poi, dopo qualche minuto, avvenne il prodigio. La pesante pietra si sollevò e cominciò a levitare nell’aria a circa una ventina di centimetri da terra. Allora Harali, sempre continuando ad emettere quel lugubre suono e quella strana musica di rintocchi, si spostò, e la pietra la seguì.

Attraversò tutta la sala e arrivò al lato opposto. Solo allora fece cessare gradatamente ogni suono, lasciandolo perdersi a poco a poco. Il masso si posò lentamente a terra, senza neanche un tonfo.

Nel silenzio successivo, si sentì Syndrieli bisbigliare un’invocazione di soccorso a Sil.

Harali si volse verso i Ferstran sorridendo.

Eukeni sorrise di rimando. Lei aveva già assistito a quello spettacolo incredibile.

«Ecco, vedete? Questo è il risultato di anni di ricerca alchemica sui libri e gli appunti del mio maestro e mentore, il Reverendo Padre Aralar Alpan, che Sil lo accolga nel Suo Nono Cielo.

Grazie a quello che mi ha insegnato, ho proseguito le sue ricerche e sono riuscita, con l’aiuto di Sin e delle mie consorelle, a raggiungere alcuni dei segreti che lui cercava di svelare.
Dopo aver riscoperto il segreto delle corde d’ambra, ora stiamo scoprendo il segreto della levitazione tramite il dominio del suono alchemico. Grandi progetti ci attendono, e tutti i giovani

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