mercoledì 25 maggio 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 100° pagina.


scoperta del santuario si propagherà nel Regno Verde. E sicuramente presto arriveranno in gran numero.

La Reverenda Madre Axili Kalpur mi ha detto che la Regina è già stata avvertita della scoperta da parecchi giorni e pare che abbia espresso l’intenzione di venire a visitarci.

Credo che sia la prima volta che una Regina passa da queste parti dall’inizio della storia del Veltyan. Siamo diventati famosi, Larsin. E non sono sicuro che sarà una buona cosa, almeno per me. Non vivremo più tranquilli».

«Come hanno fatto ad avvertire la Regina in così poco tempo e a ricevere persino una risposta? Sono passate solo due settimane, e dici che la  nostra sovrana è stata avvertita già da parecchi giorni?».

«Gli Shepenna di Enkar hanno una sfera di cristallo alchemico. Tutti gli Shepenna del Veltyan hanno una sfera di cristallo alchemico per poter comunicare direttamente con la Regina, così come anche tutti i capi militari. Privilegi dei kametheina athumiakh, i sacerdoti della nobiltà».

«Ne avevo sentito parlare da ragazzo, quando facevo il soldato, ma non c’avevo mai creduto. Mi sembrava una cosa troppo fantastica da credere, anche per i prodigi dell’alchimia moderna».

«Ti dirò… neanche io ho mai avuto la fortuna di poter vedere una di quelle sfere. So che per produrne una, ci vuole molto tempo e molto lavoro».

«Scommetto che Maxtran prima o poi ne vorrà una anche lui, per poter parlare direttamente con la Regina!».

«Io mi domando se Maxtran saprà giocare bene le sue carte. Sicuramente prima o poi ci sarà chi vorrà portargli via il suo tesoro. Gli auguro di riuscire a tenerselo, per lui e per i suoi figli».

«Stai pensando a quella vecchia avida di Errani Kaper?».

«No, sto pensando a gente molto più potente e astuta di lei».

«Del tipo?».

«Oh, di qualsiasi tipo. Io credo che non ci siamo ancora resi ben conto del valore di quello che possiedono gli Akapri, e quando questo avverrà, per loro cominceranno i veri guai.

La Shepen di Enkar ha già nominato uno studioso del quiru, la Lingua Antica, incaricato di studiare e tradurre le iscrizioni del Santuario d’Ambra. Non sappiamo quanti segreti nasconde quel luogo. L’alkati mi ha detto che sono già venuti alcuni importanti alchimisti per poter studiare i materiali del santuario e un architetto per studiarne la struttura. Ci sarà una corsa a carpire i misteri di quel luogo, e di conseguenza anche di carpirne il monopolio.

Intorteranno lui e la sua famiglia per ottenere l’influenza su di lui, per guidare le sue decisioni, dato che non potranno espropriarlo… sempre che non ricorrano a qualche imbroglio».

«E tu, Velthur? Tu che cosa dici di questa scoperta? Cosa ne pensi? Io il Santuario d’Ambra l’ho visto una sola volta, e quando ho guardato dentro la tomba e ho visto quel corpo…. credo che non vorrò più metterci piede. È la cosa più spaventosa che abbia mai visto in vita mia. È morto, ma sembra vivo…. cioè sembra un fantasma che sia sul punto di diventare vivo. È trasparente come un cristallo, ma sembra un uomo vero, è bellissimo e mostruoso…. ed è così grande e grosso…. non avevo mai visto un Gigante, e il primo che vedo è un cadavere con quell’aspetto terrificante. Sei riuscito a capire qualcosa di quell’essere?».

«Qualcosa, appena qualcosa. Io non conosco il quiru, la Lingua Antica dei Giganti, ma ne conosco l’alfabeto. L’altroieri mi sono portato da casa carta, penna e inchiostro e ho cominciato a trascrivermi tutte le scritte incise sulle pareti del santuario. È un testo veramente lungo e certamente racconta soprattutto la storia del Gigante, ma credo che riguardi anche altre cose legate alla sua vita.

Comunque il nome del Gigante è evidenziato da un segno rettangolare dai bordi arrotondati che lo circonda ogni volta, e quindi perlomeno ho saputo come si chiamava: Anemexin. Ma praticamente è l’unica cosa certa che sono riuscito a capire. Una cosa che mi è parso di capire, soprattutto dai bassorilievi, è che doveva esserci una grande città dei Giganti a poca distanza da qui. Se si potrà scoprire l’esatta ubicazione, forse si potrà scavare e ritrovarla. Sicuramente le sue rovine sono sepolte dal fango del Diluvio, ma se è stato possibile recuperare il Santuario d’Ambra, con tutta probabilità lo si potrà fare anche con questa città».

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