Ogni giorno prego che stia bene, che cresca sano. Ormai lo
considero come un nipote mio. Voglio essere io il suo zio-tutore, anche se non
c’è nessuna consanguineità. Ma avrà bisogno di qualcuno che gli faccia da zio,
o da padre. Sono stato io a trovare sua madre in quella strana barca, e quindi
penso di avere il diritto di poter provvedere al suo futuro. Tra l’altro, se
devo raccontare in giro che Thymrel è una mia cugina, di fatto anche per la
legge e per la tradizione sono il tutore del suo bambino».
Per i Thyrsenna di campagna, la figura dello zio materno era
più importante di quella del padre, a causa delle tradizioni matriarcali che
presso i contadini del Veltyan erano più forti che in città.
«Domani vengo a vederlo. Ci tengo anche io a quel bambino,
come a sua madre. Thymrel ti sembra felice, serena?».
«Felicissima. Non fa altro che ringraziarci tutti quanti per
quello che ab abbiamo fatto per lei, perché l’abbiamo accolta nella nostra
famiglia, e dice che sarà felice di cambiare il suo cognome con quello dei
Ferstran, o magari con il mio: Arayan. Sinceramente, troverei giusto che
assumesse il mio. Comunque, non la voglio forzare, anche se lo ho fatto capire
che è importante per me potermi occupare dell’educazione di Loraisan».
«Non ha avuto comportamenti… particolari? Non ha detto
niente che può essere sembrato strano, non ha parlato con voce alterata, o
avuto incubi?».
«Stai ancora pensando a quello che è successo quando hai
fatto quello strano esperimento su di lei? No, non ne ha più parlato, e neanche
abbiamo parlato della sua amnesia o di ciò che ricorda del suo passato. Non ha
più parlato della Valle dei Gigli da quel giorno in cui l’hai… ipnotizzata? Si
dice così, no? In questi giorni, sono stato quasi tentato di chiederle se credeva
ancora di venire dalla Valle dei Gigli. Magari le è passata questa idea. Tu
dicevi che forse lei si è messa in testa di venire là perché ha paura di
ricordare il suo vero passato, vero? Forse adesso si è resa conto che quello
che ci ha raccontato è una fandonia. Ma poi non ho avuto il coraggio di
domandarglielo, perché ho paura che ricominci a fare discorsi strani».
«Sì, forse la cosa migliore è dimenticarsi di ciò che ha
raccontato e far sì che se ne dimentichi anche lei. Ma adesso mi è venuto in
mente una cosa: che fine ha fatto la barca in cui hai detto di averla
trovata?».
«L’ho portata a casa il giorno dopo che abbiamo trovato
Thymrel nel fiume. Sono riuscito a montarla sul carrettino di uno dei fratelli
di Syndrieli, e l’ho trasportata fino a casa nostra con l’aiuto del nostro
asino. L’ho sistemata sul retro di casa nostra, accanto all’aratro. Pensavo di
venderla. È una bella barca, strana ma bella. Ma perché me lo chiedi?».
«Mi è venuto in mente che non le ho mai dato un’occhiata.
Magari potrei trovarvi qualcosa che ci farebbe capire da dove è arrivata
Thymrel. Mi hai detto che non hai mai visto una barca come quella».
«Sì, non ho mai visto una vernice come quella. E non c’è
nessun segno sulla barca, nessun nome, nessuna decorazione, niente di niente. E
la forma è diversa da quella delle nostre barche. Forse è una barca straniera».
«Già. Magari apparteneva a qualche immigrato che vive sulle
montagne».
«Tu non hai rinunciato, vero? Speri sempre di poter scoprire
qualcosa del suo passato, no?».
«Sì, spero sempre. Ma non voglio forzarla, non ripeterò
quell’esperimento. Quando l’ho sentita parlare in quel modo…. mi sono sentito
gelare il sangue».
«Si è gelato il sangue anche a me, Velthur. La mia donna non
ha più dormito quella notte. Temeva che la ragazza fosse diventata
un’indemoniata, e che la colpa fosse tua. Ho faticato parecchio a convincerla
che non le avevi gettato addosso qualche incantesimo. Siamo poveri contadini
ignoranti, Velthur.
Se Thymrel è un po’ strana a noi va bene così, non è una
malata per noi, né una matta. Non si ricorda il suo passato? Pazienza. Anche
Aranthi non si ricorda un sacco di cose, anche se lei ha la tarda età a
giustificarla. Forse ci sta raccontando delle bugie? Pazienza. Anche i miei
figli mi raccontano bugie. Lascia stare, ti dico. Oramai è un problema solo
nostro, tu non c’entri niente».
«Infatti volevo dare un’occhiata solo alla barca, non a
Thymrel».
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