sabato 11 febbraio 2017

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 328° pagina.


«Sì, bravo! Sono proprio loro. I Sagusei, che nelle province del Sud vengono chiamati anche Sogarei, o Tritoni, o Telchini. Il loro Dio è infatti Sogar, il Serpente Antico, di cui sono fatti a immagine e somiglianza, almeno secondo le loro tradizioni….».

«Mi piacerebbe tanto saperne di più anche sui Sagusei! Di loro non ho sentito parlare spesso, le uniche cose che so, è che  sono spaventosi, bruttissimi, e che sono in parte Uomini, in parte pesci, e in parte serpenti….. è vero che voi, mio padre e il Sileno Menkhu ne avete visto uno nel fiume? Mia madre dice che non ci sono Sagusei dalle nostre parti, perché loro preferiscono stare nei fiumi vicini al mare o alle paludi, e che sono tutte fandonie nate da troppe bevute di birra e vino, ma a me piacerebbe moltissimo vederne uno! Ma davvero sono così brutti che non si riesce neanche a guardarli in faccia?».

«Sì, un paio di volte, anni fa, ne vidi uno nel fiume, una volta assieme a tuo padre, un’altra assieme a Menkhu. E sì, hanno un aspetto spaventoso, ma sono creature benevole, in genere. Basta non andare a disturbarli, solo allora possono essere pericolosi. Sono esseri molto antichi e saggi, ma anche riservati… e piuttosto misteriosi. Per caso, hai paura anche di loro?».

«No, anzi! Mi interessano molto. Mi piace l’idea di creature che siano in grado di vivere nell’acqua, ma anche di aggirarsi sulla terraferma. Piacerebbe anche a me poter vivere e respirare sott’acqua come loro. Prukhu mi ha raccontato che quando escono dall’acqua, assumono l’aspetto di Uomini, e si aggirano fra di noi senza che ce ne accorgiamo, a tal punto che arrivano a unirsi a quelli della nostra specie, maschi e femmine, e generare dei figli mezzosangue che poi, una volta adulti, possono tornare all’acqua, se lo vogliono, oppure restare in mezzo agli Uomini, senza che nessuno si accorga della loro vera natura.

Mi ha raccontato delle Acquane, le Fate dell’Acqua, che sono le donne dei Sagusei, che spesso assumono l’aspetto di donne umane e sposano Uomini ignari di chi hanno sposato… è vera questa storia?».

«Penso che sia solo una leggenda. Certo, i Sagusei possono camminare fuori dall’acqua, perché hanno gambe e piedi come noi, anche se palmati, ma non possono restare a lungo all’asciutto, altrimenti muoiono soffocati.

A quanto ne so, non possono restare più di un giorno sulla terraferma, poi devono tornare in acqua. L’unico modo per poter vivere a lungo sulla terraferma, sarebbe di tenersi una piscina in casa, o nel giardino. Ho sentito dire che alcuni athumna del Sud tengono nelle loro ville delle piscine apposta per ospitare i Sagusei, e fare colpo sulle altre famiglie patrizie….. ma forse anche quelle sono storie»

«Anche la storia della Montagna dalle Sette Balze non la conoscevo…. Cioè, mia nonna mi aveva raccontato sì del Kadatlas, dove furono creati i primi Uomini, ma non mi aveva raccontato questa faccenda che i Giganti poi l’avevano scolpita a forma di torre. Ma allora, se si andasse verso quella montagna, la si vedrebbe ancora scolpita a forma di torre con sette gradini? E dove si trova, il Kadatlas? E si può davvero salire in cima al monte, per vedere il Giardino degli Dei e poterli incontrare? ».

«Nessuno sa più dove sia quel monte. Si dice che sia nell’Estremo Meridione della Madre Terra, ai confini dei ghiacci antartici, o addirittura in mezzo ad essi. Molti esploratori, da diversi secoli fino a oggi, sono partiti per le lontane terre dell’Estremo Meridione, alla ricerca delle vestigia del mondo antidiluviano, ma finora non hanno trovato né il monte Kadatlas né alcuno dei luoghi citati dal Tinsina Entinaga».

«Allora forse il monte Kadatlas non esiste più? O forse non lo si può raggiungere? Mi piacerebbe, un giorno, andare alla ricerca di quel posto. In fin dei conti, se è vero che Sin ha imposto ai nostri antenati di andarci almeno una volta nella vita, allora avremmo il dovere anche noi di trovare quel posto, no?».

«Infatti alcuni navigatori hanno cercato il monte Kadatlas perché credevano di assolvere il volere degli Dei. Però credo che i nostri sacerdoti non incoraggino questa ricerca…..».

«E perché?».

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