mercoledì 15 febbraio 2017

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 330° pagina.


Loraisan chiese una pausa. Voleva fare delle altre domande, e Velthur glielo permise. Fintanto che non c’erano precisi divieti di mezzo, il medico non voleva frustrare nessuna sua curiosità. Anche se le domande del bambino potevano essere estenuanti.

«Se mi permettete, dottor Laran, c’è un’altra cosa che non capisco, ma immagino che anche là non potrete dirmi il perché… come hanno fatto Manowa e il suo popolo, e tutti i loro animali, a vivere nella terra di Edan Synair se tutto era coperto dal fango e non c’era più niente di vivo? Come faceva il bestiame a mangiare, se l’erba ha dovuto metterci chissà quanto tempo a ricrescere? Come faceva la gente a vivere se non aveva campi e frutteti da coltivare? Ci saranno voluti dei mesi, prima di poter di nuovo coltivare la terra e un anno intero prima di poter raccogliere le prime messi…..».

«In effetti è una domanda che si sono posti molti. Quando ero bambino, mia madre mi ha raccontato che mentre l’erba cresceva e le sementi germogliavano, Manowa, il suo popolo e il loro bestiame venivano nutriti dai Demoni Celesti inviati da Sil, che facevano piovere cibo commestibile dal cielo sotto forma di fiocchi bianchi…. magari tua nonna ti racconterà la stessa storia….».

«Ah, capisco…. e posso sapere che fine hanno fatto i tre grandi regni dell’Edan Synair? Voi mi avete raccontato che i nostri antenati vennero da lì, dal regno di Khaam, ma non mi avete raccontato cosa è successo poi in quella terra, come sono finiti i tre regni dei figli di Manowa, chi li ha distrutti, e chi ci vive adesso».

«I tre regni durarono ancora diversi secoli, ebbero grande fortuna per qualche tempo prima di decadere e scomparire, ma non furono distrutti da nessuno, anche perché nei primi secoli dopo il Diluvio la Madre Terra era completamente deserta. Non potevano esserci popoli invasori, e i nostri antenati non potevano avere nemici di nessun tipo.

Furono i cambiamenti del clima, a distruggere la civiltà dei Tre Regni. Quando l’Arca approdò alla terra di Edan Synair, essa era coperta di fertile fango, e all’inizio, dopo il cataclisma, divenne un grande, caldo giardino pieno di fiori e frutti, a parte nel Deserto Rosso. Una terra dove la gente prosperava, e le città crescevano.

Poi, il clima cambiò. Il mondo prima del Diluvio era diverso, non solo le forme dei continenti erano cambiate, ma anche la posizione di Kellur rispetto al Sole. Come dire….. la Madre Terra si inclinò su se stessa poco per volta, e i raggi del Sole non arrivavano più nello stesso modo di prima. Certi paesi che si trovavano presso i ghiacci eterni si ritrovarono sotto un sole caldo, e viceversa. E ci furono anche altri cambiamenti che avvennero dopo.

 Dove prima c’erano i ghiacci, spuntò l’erba, dove prima c’era l’erba, arrivarono le sabbie e le rocce del deserto. Dove c’erano le paludi, comparvero laghi, dove c’erano terre soleggiate, comparvero terre nebbiose e fredde, coperte di tundre e brughiere.

Thyrnis fu la prima a cadere, coperta dal deserto, e i suoi eredi sono le tribù nomadi del Deserto Rosso, che si stende per quasi tutta l’isola, a parte un po’ di verde lungo le coste del sud e dell’ovest. Iubar, la più grande e gloriosa, fu la seconda: pare che prima una diga sulle montagne cedette e inondò la città, lasciandola mezza spopolata, poi un gran vento dal deserto la seppellì, e ancora adesso le sabbie la ricoprono. I pochi superstiti fuggirono, e i loro discendenti vivono nei poveri villaggi lungo la costa.

La gente del posto dice che l’alluvione, che per loro fu come un piccolo Diluvio, fu una punizione di Sin, perché gli Iubariti erano diventati troppo orgogliosi come i Giganti antidiluviani.

L’ultima a decadere fu Midian, che a dire il vero non è mai stata abbandonata del tutto. È divenuta una piccola cittadina arretrata e povera, che di recente ha ripreso a crescere grazie ai nostri navigatori che commerciano nei suoi porti, importando da noi molte spezie e materiali che servono alle nostre industrie alchemiche. Ma dell’antica civiltà di quei luoghi non è rimasto praticamente più niente. Come ti ho già detto, non ci sono altre civiltà umane su Kellur, oltre alla nostra. Altre domande?».

«Sì, volevo sapere…. un’altra cosa che non capisco, e che spero che vogliate spiegarmi, stavolta…. come mai nel racconto del Diluvio non si parla mai delle mogli e delle figlie dei vari Re? Voglio dire: come mai non si parla della moglie di Manowa, e non si parla neanche delle sue figlie? Era perché non aveva figlie, e allora l’eredità è andata tutta ai maschi?».

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