locali come il medico avennar e i suoi due amici di stirpe
silenica. Li firmava lui stesso quando era in visita al Santuario, altrimenti
si sarebbe dovuto andare fino ad Anxur per richiederlo.
Poi, man mano che le orde di pellegrini diventavano più
numerose e sempre meno controllabili, aveva cominciato a concedere permessi a
seguaci del belk e ad altri
Avennarna. Ai Sileni sembrava non fare nessuna difficoltà, dato che per loro
sembrava avere una non celata simpatia.
Ora, da quando gli avevano finito la sua splendida villa,
concedeva i permessi praticamente a cani e porci. Uno poteva avere anche la
doppia appartenenza all’Aventry e a una congrega di stregoni ed essere inoltre
uno schiavo straniero catturato dopo aver commesso ogni atto possibile di
brigantaggio, e riceveva lo stesso il permesso firmato dallo Shepen di poter
entrare nel Santuario per almeno tre mesi, in cambio di un congruo obolo alle
finanze del luogo sacro. Dopo altri tre mesi, se si era comportato bene, poteva
richiedere senza problemi un altro permesso, bastava che lo pagasse.
Dalla festa di Tinsi Kerris, primo giorno d’estate, si era
stabilito nella villa, che chiamavano già la Villa del Santuario, e ogni mattina
firmava i permessi per le persone che, ufficialmente, non avrebbero dovuto
entrare nel Santuario se non in rare, specifiche eccezioni scelte dalle
autorità costituite. Tutta la vera
azione di sorveglianza era diretta solo nel far fare ispezioni ai suoi gendarmi
sui permessi rilasciati.
Dentro di sé, sicuramente Mezenthis gioiva per quell’assurdo
decreto emanato dalla sorella anni prima, perché era una notevole ulteriore
fonte di guadagno.
Si supponeva che lo Shepen sarebbe tornato ad Anxur alla fine
dell’estate, ma Maxtran ne dubitava.
Da come parlava della sua residenza, sembrava quasi che
volesse stabilirsi là. Veniva quasi il sospetto che non gliene importasse
niente di essere lo Shepen di una delle principali città del regno, e che fosse
sul punto di chiedere alla Regina di poter rinunciare alla sua carica per
dedicarsi spirito, anima e corpo al Santuario d’Ambra.
Pochi giorni dopo il Tinsi Kerris, Maxtran osò chiedergli
perché fosse così di manica larga nel concedere i permessi di visita al Santuario.
«Abbiamo bisogno dei soldi di tutti, Reverendo Padre. Sono i
gendarmi la vera sicurezza del Santuario, non certo il fatto di proibire a
certe categorie di entrarci. Mantenere tutti quegli uomini e quelle donne non è
uno scherzo. E poi anche i sistemi di protezione alchemica, i vetri urlanti, le
reti viventi…. costano l’iradegliddei, non lo sapete? E poi il decreto della
Regina non è applicabile….».
«Come? Scusate, Eminente Pontefice… cosa intendete dire?».
«Quello che dico! Non è applicabile e lo sapete anche voi!
Mia sorella non è una stupida, ma non sa niente della vita qui vicino al
confine…. e non sa nulla delle Fate e
dei Sileni! Lo sapete anche voi che le Fate se ne infischiano dei divieti,
perché possono assumere l’aspetto che vogliono! Per quello che ne so, anche uno
dei miei gendarmi potrebbe essere una Fata! È del tutto inutile fare un decreto
in cui si proibisce a una Fata di fare una qualsiasi cosa. È come proibire alla
pioggia di cadere! E poi anche il resto…. proibire l’entrata al Santuario a
tutti quelli che praticano la stregoneria… proprio qua, dove almeno una persona
su cinque ha partecipato al belk
almeno una volta nella sua vita. Il sistema migliore per inimicarsi gran parte
della popolazione e renderla poco collaborativa con l’autorità. No, grazie….
non è il caso!
E i Nani? Proibire a loro di entrare nel Santuario è proprio
andarsela a cercare! Potrebbero benissimo leggerlo come un affronto, una sfida!
Lo sappiamo benissimo tutti quanti che gran parte del Veltyan è percorso dai
loro cunicoli sotterranei di cui non sappiamo quasi nulla. Nessuno può scoprire
fin dove si estendono, e per quello che ne sappiamo potrebbero essercene anche
qua vicino. Anzi, è probabile, dato che le cime dello Zerennal Baras non sono
molto lontane da qui. Non ci metterebbero niente a scavare una delle loro
gallerie fin sotto il Santuario e fare un’incursione disabilitando tutte le
nostre difese. Troppo astuti, troppo sapienti per noi.
Il fatto che il governo del Veltyan non ha mai avuto
contrasti con loro da molti secoli è dovuto proprio al fatto che non abbiamo
mai sfidato il loro potere, molto maggiore del nostro.
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