Ed era anche un esperto dottore delle dottrine e delle opere
aventry. Un Maestro delle Scritture, secondo il termine tradizionale.
L’Aventry non aveva sacerdoti veri e propri, solo Maestri
delle Scritture, i quali divenivano capi delle comunità per elezione.
Lusis, da buon Avennar,
era venuto a vedere il Santuario solo per interesse culturale e storico.
E quando aveva conosciuto Velthur, si era sentito molto
dispiaciuto che fosse il solo Avennar nel raggio di molti chilometri, e gli
chiese come mai non aveva voluto andare a vivere in un luogo dove ci fossero
altri correligionari.
Velthur rispose che anche se ogni tanto sentiva il bisogno
di far parte di una comunità di persone che fossero come lui, era comunque
felice dove si trovava, che era benvoluto dai locali, anche se non proprio da
tutti, e che in fin dei conti il suo abbracciare l’Aventry era stato un fatto
personale, che riguardava solo lui, poiché in fin dei conti, non era necessario
far parte di una comunità per essere un vero seguace dell’Aventry, poiché essa
era più una dottrina di vita e di pensiero, più che un culto.
Ma Lusis, avendo intuito di trovarsi di fronte a un uomo
molto colto ed intelligente, si dispiacque che le sue capacità venissero
sprecate in quell’angolo sperduto del regno, quasi ai confini della civiltà.
Pensò che sarebbe stato bello se si fosse potuta fondare una comunità aventry
proprio in prossimità del Santuario di Silen, in un luogo che sarebbe diventato
presto uno dei massimi centri della religiosità tradizionale.
Lusis era profondamente diverso da Velthur, anche nel modo
di vivere l’Aventry. Mentre Velthur non era mai stato particolarmente
interessato a convertire altri alla sua dottrina, Lusis era uno spirito
missionario, un influente Maestro delle Scritture che spingeva la sua comunità
a diffondere l’insegnamento aventry.
«La dottrina di Sindinaven, il nostro Santo Maestro, non è
per tutti gli Uomini, lo sappiamo bene» gli disse Velthur, per giustificare le
sue scelte. «Solo le anime antiche, coloro che hanno vissuto molte volte,
possono comprenderla, perché è per loro che è stata inviata sulla Madre Terra,
affinché coloro che hanno già le doti spirituali per avanzare possano
affrettarsi sulla via della perfezione. Ma coloro che sono anime giovani,
dominati solo da istinti animali e da ignoranza, non possono accogliere e
comprendere tale dottrina. La fraintenderebbero e la deformerebbero in modo
nocivo, obnubilando la verità non solo per gli insipienti, ma anche per i
saggi. Per questo io non faccio tanta opera di proselitismo. Al massimo
rispondo alle domande che mi vengono poste a volte sulla nostra dottrina di
vita».
«Chi può dire chi è un’anima antica e chi invece un’anima
giovane? E poi, non è vero che l’Aventry è stata mandata in questo mondo solo
per le anime antiche, ma invece essa esiste per tutte le anime che vogliono
diventare sante, e alla santità aspirano non solo le anime antiche, ma anche
quelle giovani, anche se la raggiungeranno in un futuro più lontano.
Se noi annunciamo a tutti il messaggio di Sindinaven, forse
alcuni lo interpreteranno male perché sono anime giovani, ma molto più grave è
quando sono le anime antiche, o che credono di essere antiche, che lo
interpretano male rinchiudendosi nella loro torre d’avorio, e non offrendo a
tutti la sorgente d’acqua viva che è la Verità , che è per tutti e per ciascuno, e non
solo per pochi eletti».
«Ma io, eminente Maestro della Scrittura, non mi sono mai
rinchiuso in alcuna torre d’avorio, semplicemente non ho mai voluto parlare
della dottrina a chi sapevo che non aveva nessun interesse per essa».
«Non è che semplicemente avevate paura delle persecuzioni
dei kametheina del culto di Sil? Voi
qui siete da solo, in mezzo ai contadini ignoranti governati da un branco di
sacerdoti ostili e intolleranti… è comprensibile che abbiate ceduto alla
situazione».
«Non tanto intolleranti…. anche se ce ne sono di alquanto
corrotti. Mi lasciano in pace perché io li lascio in pace, e non cerco di fare
proselitismo.
Sì, la mia è un po’ una rassegnazione alla situazione. Noi
Avennarna ci siamo abituati, no? Sì, sono da solo e cerco di proteggermi da
solo. Ma cos’altro potrei fare?».
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