giovedì 15 settembre 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 197° pagina.


Ed era anche un esperto dottore delle dottrine e delle opere aventry. Un Maestro delle Scritture, secondo il termine tradizionale.

L’Aventry non aveva sacerdoti veri e propri, solo Maestri delle Scritture, i quali divenivano capi delle comunità per elezione.

Lusis, da buon Avennar,  era venuto a vedere il Santuario solo per interesse culturale e storico.

E quando aveva conosciuto Velthur, si era sentito molto dispiaciuto che fosse il solo Avennar nel raggio di molti chilometri, e gli chiese come mai non aveva voluto andare a vivere in un luogo dove ci fossero altri correligionari.

Velthur rispose che anche se ogni tanto sentiva il bisogno di far parte di una comunità di persone che fossero come lui, era comunque felice dove si trovava, che era benvoluto dai locali, anche se non proprio da tutti, e che in fin dei conti il suo abbracciare l’Aventry era stato un fatto personale, che riguardava solo lui, poiché in fin dei conti, non era necessario far parte di una comunità per essere un vero seguace dell’Aventry, poiché essa era più una dottrina di vita e di pensiero, più che un culto.

Ma Lusis, avendo intuito di trovarsi di fronte a un uomo molto colto ed intelligente, si dispiacque che le sue capacità venissero sprecate in quell’angolo sperduto del regno, quasi ai confini della civiltà. Pensò che sarebbe stato bello se si fosse potuta fondare una comunità aventry proprio in prossimità del Santuario di Silen, in un luogo che sarebbe diventato presto uno dei massimi centri della religiosità tradizionale.

Lusis era profondamente diverso da Velthur, anche nel modo di vivere l’Aventry. Mentre Velthur non era mai stato particolarmente interessato a convertire altri alla sua dottrina, Lusis era uno spirito missionario, un influente Maestro delle Scritture che spingeva la sua comunità a diffondere l’insegnamento aventry.

«La dottrina di Sindinaven, il nostro Santo Maestro, non è per tutti gli Uomini, lo sappiamo bene» gli disse Velthur, per giustificare le sue scelte. «Solo le anime antiche, coloro che hanno vissuto molte volte, possono comprenderla, perché è per loro che è stata inviata sulla Madre Terra, affinché coloro che hanno già le doti spirituali per avanzare possano affrettarsi sulla via della perfezione. Ma coloro che sono anime giovani, dominati solo da istinti animali e da ignoranza, non possono accogliere e comprendere tale dottrina. La fraintenderebbero e la deformerebbero in modo nocivo, obnubilando la verità non solo per gli insipienti, ma anche per i saggi. Per questo io non faccio tanta opera di proselitismo. Al massimo rispondo alle domande che mi vengono poste a volte sulla nostra dottrina di vita».

«Chi può dire chi è un’anima antica e chi invece un’anima giovane? E poi, non è vero che l’Aventry è stata mandata in questo mondo solo per le anime antiche, ma invece essa esiste per tutte le anime che vogliono diventare sante, e alla santità aspirano non solo le anime antiche, ma anche quelle giovani, anche se la raggiungeranno in un futuro più lontano.

Se noi annunciamo a tutti il messaggio di Sindinaven, forse alcuni lo interpreteranno male perché sono anime giovani, ma molto più grave è quando sono le anime antiche, o che credono di essere antiche, che lo interpretano male rinchiudendosi nella loro torre d’avorio, e non offrendo a tutti la sorgente d’acqua viva che è la Verità, che è per tutti e per ciascuno, e non solo per pochi eletti».

«Ma io, eminente Maestro della Scrittura, non mi sono mai rinchiuso in alcuna torre d’avorio, semplicemente non ho mai voluto parlare della dottrina a chi sapevo che non aveva nessun interesse per essa».

«Non è che semplicemente avevate paura delle persecuzioni dei kametheina del culto di Sil? Voi qui siete da solo, in mezzo ai contadini ignoranti governati da un branco di sacerdoti ostili e intolleranti… è comprensibile che abbiate ceduto alla situazione».

«Non tanto intolleranti…. anche se ce ne sono di alquanto corrotti. Mi lasciano in pace perché io li lascio in pace, e non cerco di fare proselitismo.

Sì, la mia è un po’ una rassegnazione alla situazione. Noi Avennarna ci siamo abituati, no? Sì, sono da solo e cerco di proteggermi da solo. Ma cos’altro potrei fare?».

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