C’era gente che scappava dappertutto, gente che urlava, gente
che piangeva e pregava, gente che si rotolava per terra, gente che cercava di
calmare altra gente, gendarmi e soldati e soldatesse della guardia che
intimavano alla gente di rimanere calma, gendarmi che urlavano anche loro e si
rotolavano per terra e pregavano e correvano in giro come dei pazzi inseguiti
da soldati e soldatesse che non capivo se cercavano di mantenere la calma o
erano impazziti anche loro, e sacerdoti che inseguivano i gendarmi urlando che
dovevano pregare gli Dei e invocare il loro perdono, e pellegrini che
picchiavano un sacerdote urlando che aveva tradito la Luce di Sil….. insomma, una
vera orgia di pazzi!
Harali non aveva la minima idea di dove andare a cercare
Aralar, ma mi sembrava anche molto confusa.
Continuava a ripetere che doveva ritrovare la cesta in cui aveva messo i
gigli rossi per darla ad Aralar, come se fosse quella la cosa più importante.
E poi io invece volevo cercare voi e anche i fratelli e le
sorelle di Syndrieli, che avevo visto prima con i bambini.
Alla fine l’ho persa. Ha urlato di averlo visto da qualche
parte, ed è scappata via. Io non ho visto nessuno, però. L’ho inseguita per un
po’, però poi ho scorto in lontananza Maeliani con i suoi bambini e con quelli
di Syndrieli e naturalmente le sono corso incontro.
Ho visto che c’era Hanipal con loro, che però si rotolava
per terra urlando di “un demone celeste dalle ali di fuoco che era venuto per
annunciare la fine di questo eone” o qualcosa del genere.
Maeliani e i bambini invece piangevano terrorizzati, poveretti,
e io ho cercato di consolarli e di portarli via da lì, verso la strada
lastricata. Ho cercato di calmare Hanipal, ma lui mi ha aggredito, e allora io
gli ho mollato un bel cazzotto per tramortirlo, me lo sono caricato in spalla e
prendendo per mano uno dei bambini ho detto a Maeliani di seguirmi con gli
altri.
Spero che Hanipal non me ne voglia, non sapevo cosa fare….».
«La prossima volta mollami un cazzotto meno forte, grazie!
Mi fa ancora male il mento! Per fortuna la barba nasconde il gonfiore!».
«Beh, spero che tu non perda di nuovo il senno in quel
modo…. Comunque, pensavo poi di tornare indietro per vedere che fine avevate
fatto tu, Velthur e Larsin. Appena siamo usciti dalla bolgia, ho lasciato
Hanipal ai piedi di un albero e ho detto a Maeliani di stare là con i bambini
ad aspettarmi.
Beh… poi il resto lo sai. Correndo di qua e di là alla fine
siamo riusciti a ritrovarci tutti quanti, man mano che la situazione sembrava
calmarsi».
«Un altro mondo, eh? E l’ha visto anche Harali? Spero di
riuscire a parlare anche con lei presto, ma mi toccherebbe dover andare in quel
maledetto buco che chiamano eremo…..
E tu, Syndrieli? Tu che sei arrivata per ultima, cosa hai
visto?».
«Ti dirò: io non ho visto niente. Assolutamente niente di strano, a parte sì, quella luce
rossa che veniva dal sole, ma che è sparita quasi subito. Ho visto il sole
sbucare dalle nuvole tutto rosso come al tramonto, ma molto più brillante, e
dopo pochi minuti è tornato normale, mentre intorno a me la gente impazziva,
subito dopo che ho visto te e Larsin in riva al fiume. Ero appena arrivata, e
non sapevo neanche dove foste. Ero capitata là semplicemente perché c’era una
folla enorme quando sono arrivata, una cosa che neanche immaginavo, e là vicino
al fiume c’era meno gente.
Credevo che tutto quello schiamazzo avrebbe svegliato il
bambino, che si era addormentato nella cesta che tenevo sulle spalle, e invece
ha continuato a dormire anche mentre la gente ha cominciato ad urlare. E
dormiva anche dopo, quando ci siamo avviati verso casa. Ha dormito tutto il
tempo, a tal punto che ho cominciato a preoccuparmi. Ma invece sta benissimo,
anzi direi che non l’ho mai visto così bene. È meno pallido del solito».
«Tutte le persone che erano presenti alla visita regale oggi
dicono di avere visto qualcosa di incredibile, ma ognuno racconta una storia
diversa. Io stesso ho visto qualcosa di assurdo e mostruoso. Tu sei l’unica
persona che sostiene di non avere visto assolutamente nulla. Forse è questa la
chiave….».
«Cioè? Hai una spiegazione per quello che è successo?»
chiese Larsin.
Potrebbe darsi che siamo stati colpiti da un invisibile vapore
allucinogeno. Può succedere che dal sottosuolo spirino vapori venefici che
spingono a una temporanea follia e provocano allucinazioni.
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