lunedì 5 settembre 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 188° pagina.


C’era gente che scappava dappertutto, gente che urlava, gente che piangeva e pregava, gente che si rotolava per terra, gente che cercava di calmare altra gente, gendarmi e soldati e soldatesse della guardia che intimavano alla gente di rimanere calma, gendarmi che urlavano anche loro e si rotolavano per terra e pregavano e correvano in giro come dei pazzi inseguiti da soldati e soldatesse che non capivo se cercavano di mantenere la calma o erano impazziti anche loro, e sacerdoti che inseguivano i gendarmi urlando che dovevano pregare gli Dei e invocare il loro perdono, e pellegrini che picchiavano un sacerdote urlando che aveva tradito la Luce di Sil….. insomma, una vera orgia di pazzi!

Harali non aveva la minima idea di dove andare a cercare Aralar, ma mi sembrava anche molto confusa.  Continuava a ripetere che doveva ritrovare la cesta in cui aveva messo i gigli rossi per darla ad Aralar, come se fosse quella la cosa più importante.

E poi io invece volevo cercare voi e anche i fratelli e le sorelle di Syndrieli, che avevo visto prima con i bambini.

Alla fine l’ho persa. Ha urlato di averlo visto da qualche parte, ed è scappata via. Io non ho visto nessuno, però. L’ho inseguita per un po’, però poi ho scorto in lontananza Maeliani con i suoi bambini e con quelli di Syndrieli e naturalmente le sono corso incontro.

Ho visto che c’era Hanipal con loro, che però si rotolava per terra urlando di “un demone celeste dalle ali di fuoco che era venuto per annunciare la fine di questo eone” o qualcosa del genere.

Maeliani e i bambini invece piangevano terrorizzati, poveretti, e io ho cercato di consolarli e di portarli via da lì, verso la strada lastricata. Ho cercato di calmare Hanipal, ma lui mi ha aggredito, e allora io gli ho mollato un bel cazzotto per tramortirlo, me lo sono caricato in spalla e prendendo per mano uno dei bambini ho detto a Maeliani di seguirmi con gli altri.

Spero che Hanipal non me ne voglia, non sapevo cosa fare….».

«La prossima volta mollami un cazzotto meno forte, grazie! Mi fa ancora male il mento! Per fortuna la barba nasconde il gonfiore!».

«Beh, spero che tu non perda di nuovo il senno in quel modo…. Comunque, pensavo poi di tornare indietro per vedere che fine avevate fatto tu, Velthur e Larsin. Appena siamo usciti dalla bolgia, ho lasciato Hanipal ai piedi di un albero e ho detto a Maeliani di stare là con i bambini ad aspettarmi.

Beh… poi il resto lo sai. Correndo di qua e di là alla fine siamo riusciti a ritrovarci tutti quanti, man mano che la situazione sembrava calmarsi».

«Un altro mondo, eh? E l’ha visto anche Harali? Spero di riuscire a parlare anche con lei presto, ma mi toccherebbe dover andare in quel maledetto buco che chiamano eremo…..

E tu, Syndrieli? Tu che sei arrivata per ultima, cosa hai visto?».

«Ti dirò: io non ho visto niente. Assolutamente niente di strano, a parte sì, quella luce rossa che veniva dal sole, ma che è sparita quasi subito. Ho visto il sole sbucare dalle nuvole tutto rosso come al tramonto, ma molto più brillante, e dopo pochi minuti è tornato normale, mentre intorno a me la gente impazziva, subito dopo che ho visto te e Larsin in riva al fiume. Ero appena arrivata, e non sapevo neanche dove foste. Ero capitata là semplicemente perché c’era una folla enorme quando sono arrivata, una cosa che neanche immaginavo, e là vicino al fiume c’era meno gente.

Credevo che tutto quello schiamazzo avrebbe svegliato il bambino, che si era addormentato nella cesta che tenevo sulle spalle, e invece ha continuato a dormire anche mentre la gente ha cominciato ad urlare. E dormiva anche dopo, quando ci siamo avviati verso casa. Ha dormito tutto il tempo, a tal punto che ho cominciato a preoccuparmi. Ma invece sta benissimo, anzi direi che non l’ho mai visto così bene. È meno pallido del solito».

«Tutte le persone che erano presenti alla visita regale oggi dicono di avere visto qualcosa di incredibile, ma ognuno racconta una storia diversa. Io stesso ho visto qualcosa di assurdo e mostruoso. Tu sei l’unica persona che sostiene di non avere visto assolutamente nulla. Forse è questa la chiave….».

«Cioè? Hai una spiegazione per quello che è successo?» chiese Larsin.
Potrebbe darsi che siamo stati colpiti da un invisibile vapore allucinogeno. Può succedere che dal sottosuolo spirino vapori venefici che spingono a una temporanea follia e provocano allucinazioni.

Nessun commento:

Posta un commento