da palazzi di quattro piani, con ampi portici dagli archi
molto alti, dove si aprivano botteghe di ogni tipo, che cominciavano ad
affollarsi di clienti.
Alla fine della via c’era Piazza delle Spezie, dove si
trovava la libreria che vendeva le copie del famigerato Le Dottrine Misteriche di Cthuchulcha, e più in là si trovava la
casa del giovane dottore Keilin Thesan.
O meglio, la casa di sua moglie, dato che Keilin non
praticava il “matrimonio notturno”, ma quello di convivenza, come la maggior
parte della gente di città. Infatti Thesan era il cognome della moglie, che lui
aveva assunto sposandosi, secondo le leggi matriarcali dei Thyrsenna.
Mentre camminavano per l’ampia via in direzione di Piazza delle Spezie, Menkhu si guardava
attorno sconcertato, osservando un mondo che oltre che del tutto nuovo, gli
appariva poco comprensibile.
«Velthur, ma cosa ci fa tutta questa gente per la strada?
C’è una festa, per caso?».
«No, è semplicemente gente di città, impegnata nei suoi
affari, e che quindi gli può capitare di andare in giro per la strada, per
lavoro, per andare a fare delle compere, per andare a trovare amici e parenti….
Insomma, le strade di città di giorno sono sempre così».
«Tutti quanti? E il tempo per il lavoro dei campi o con le
greggi, dove lo trovano?».
«Ma Menkhu, la gente di città non lavora la terra e le
greggi! Vivono e lavorano in città, e in città non ci sono campi e armenti!
Dove li si metterebbe?».
«E allora cosa lavorano? Fanno tutti i fabbri e i vasai? O i
medici?».
«Oh, qui si fanno tanti mestieri, non solo i fabbri, i vasai
e i medici. Ci sono mercanti, negozianti, tessitori, alchimisti, sacerdoti,
avvocati, architetti, tagliapietre, muratori, scultori, pittori, becchini,
orefici…. e librai. Come quello da cui dobbiamo andare».
«La maggior parte dei mestieri che hai detto non so neanche
cosa siano….ma penso che mi piacerebbe saperne di più. Anche se questa gente mi
fa molta paura…. mi guardano in un modo tale…. ».
«Non ci sono Sileni, in città. È molto difficile vederne
uno, dentro le mura. Tu forse per molte persone qui sei il primo Sileno che
vedono dal vivo. E tra l’altro di pelo rosso carota. È anche per questo che non
ho voluto che tu venissi qui da solo. E anche le Fate, non si vedono mai qui.
In compenso, potremmo vedere dei Nani. Fra i Nani e le città degli Uomini ci
sono molti rapporti commerciali. Alcuni, addirittura, vivono nelle città degli
Uomini, in quartieri separati».
«I Nani li conosco, almeno un po’. Mio padre mi fece
conoscere anni fa alcuni ambasciatori del Re del Giardino delle Rose, che erano
venuti a parlamentare con le Tre Madri del Fato. Ma anche loro vivono in questi
palazzoni di pietra?».
«No, penso che vivano nelle catacombe e nelle gallerie sotto
Enkar. Anche nelle citta degli Uomini, loro vivono sotto terra, come nel loro
regno».
«Beh, in ogni caso non avrebbero potuto vivere in palazzi
del genere. Le famiglie qui devono essere numerosissime, vedendo quanto grandi
sono queste case. Alcune hanno addirittura quattro piani!».
«Oh no, le famiglie qui non sono più numerose di quelle di
campagna. Anzi, tuttaltro. La verità è che qui ogni famiglia vive in un solo
piano. A volte, vivono anche due famiglie per ogni piano».
«Ma… saranno famiglie legate tra di loro, no? Cugini e via
dicendo….».
«No, no…. famiglie che possono anche essere del tutto
estranee le une alle altre. Perché,
capisci, non è come in campagna, dove la casa la si eredita di madre in figlia.
Qui, se si vuole, puoi comprare un appartamento, cioè una parte di un piano, e
viverci per tutta la vita. Certo, puoi anche lasciarla in eredità alla figlia
primogenita, ma in generale non succede. La gente cambia casa ad ogni
generazione in città, e può succedere anche diverse volte nella vita.
Addirittura, può succedere di cambiare anche città».
«Vuoi dire che tante famiglie senza nessun legame fra loro
vivono tutte insieme in questi palazzoni? Ognuno con le sue stanze, ma
attaccati alle stanze di tanti altri estranei? Ma dev’essere un litigio
continuo! Roba da finire con l’ammazzarsi l’un l’altro!».
«Beh, sì…. vedo che hai capito come si vive qui in città…».
«Allora, è per questo che hai scelto di vivere ad
Arethyan?».
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