lunedì 26 settembre 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 207° pagina.


da palazzi di quattro piani, con ampi portici dagli archi molto alti, dove si aprivano botteghe di ogni tipo, che cominciavano ad affollarsi di clienti.

Alla fine della via c’era Piazza delle Spezie, dove si trovava la libreria che vendeva le copie del famigerato Le Dottrine Misteriche di Cthuchulcha, e più in là si trovava la casa del giovane dottore Keilin Thesan.

O meglio, la casa di sua moglie, dato che Keilin non praticava il “matrimonio notturno”, ma quello di convivenza, come la maggior parte della gente di città. Infatti Thesan era il cognome della moglie, che lui aveva assunto sposandosi, secondo le leggi matriarcali dei Thyrsenna.

Mentre camminavano per l’ampia via in direzione di  Piazza delle Spezie, Menkhu si guardava attorno sconcertato, osservando un mondo che oltre che del tutto nuovo, gli appariva poco comprensibile.

«Velthur, ma cosa ci fa tutta questa gente per la strada? C’è una festa, per caso?».

«No, è semplicemente gente di città, impegnata nei suoi affari, e che quindi gli può capitare di andare in giro per la strada, per lavoro, per andare a fare delle compere, per andare a trovare amici e parenti…. Insomma, le strade di città di giorno sono sempre così».

«Tutti quanti? E il tempo per il lavoro dei campi o con le greggi, dove lo trovano?».

«Ma Menkhu, la gente di città non lavora la terra e le greggi! Vivono e lavorano in città, e in città non ci sono campi e armenti! Dove li si metterebbe?».

«E allora cosa lavorano? Fanno tutti i fabbri e i vasai? O i medici?».

«Oh, qui si fanno tanti mestieri, non solo i fabbri, i vasai e i medici. Ci sono mercanti, negozianti, tessitori, alchimisti, sacerdoti, avvocati, architetti, tagliapietre, muratori, scultori, pittori, becchini, orefici…. e librai. Come quello da cui dobbiamo andare».

«La maggior parte dei mestieri che hai detto non so neanche cosa siano….ma penso che mi piacerebbe saperne di più. Anche se questa gente mi fa molta paura…. mi guardano in un modo tale…. ».

«Non ci sono Sileni, in città. È molto difficile vederne uno, dentro le mura. Tu forse per molte persone qui sei il primo Sileno che vedono dal vivo. E tra l’altro di pelo rosso carota. È anche per questo che non ho voluto che tu venissi qui da solo. E anche le Fate, non si vedono mai qui. In compenso, potremmo vedere dei Nani. Fra i Nani e le città degli Uomini ci sono molti rapporti commerciali. Alcuni, addirittura, vivono nelle città degli Uomini, in quartieri separati».

«I Nani li conosco, almeno un po’. Mio padre mi fece conoscere anni fa alcuni ambasciatori del Re del Giardino delle Rose, che erano venuti a parlamentare con le Tre Madri del Fato. Ma anche loro vivono in questi palazzoni di pietra?».

«No, penso che vivano nelle catacombe e nelle gallerie sotto Enkar. Anche nelle citta degli Uomini, loro vivono sotto terra, come nel loro regno».

«Beh, in ogni caso non avrebbero potuto vivere in palazzi del genere. Le famiglie qui devono essere numerosissime, vedendo quanto grandi sono queste case. Alcune hanno addirittura quattro piani!».

«Oh no, le famiglie qui non sono più numerose di quelle di campagna. Anzi, tuttaltro. La verità è che qui ogni famiglia vive in un solo piano. A volte, vivono anche due famiglie per ogni piano».

«Ma… saranno famiglie legate tra di loro, no? Cugini e via dicendo….».

«No, no…. famiglie che possono anche essere del tutto estranee  le une alle altre. Perché, capisci, non è come in campagna, dove la casa la si eredita di madre in figlia. Qui, se si vuole, puoi comprare un appartamento, cioè una parte di un piano, e viverci per tutta la vita. Certo, puoi anche lasciarla in eredità alla figlia primogenita, ma in generale non succede. La gente cambia casa ad ogni generazione in città, e può succedere anche diverse volte nella vita. Addirittura, può succedere di cambiare anche città».

«Vuoi dire che tante famiglie senza nessun legame fra loro vivono tutte insieme in questi palazzoni? Ognuno con le sue stanze, ma attaccati alle stanze di tanti altri estranei? Ma dev’essere un litigio continuo! Roba da finire con l’ammazzarsi l’un l’altro!».

«Beh, sì…. vedo che hai capito come si vive qui in città…».

«Allora, è per questo che hai scelto di vivere ad Arethyan?».

Nessun commento:

Posta un commento