martedì 6 settembre 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 189° pagina.


Per esempio c’è un luogo nel sud del Veltyan, presso il mare, in una regione di vulcani, dove esiste una grotta con una fonte termale. Dentro ci vivono da millenni delle sacerdotesse oracolari, seguaci di un culto stregonesco antichissimo, che aspirando i fumi della fonte termale si provocano visioni per prevedere il futuro.

Io credo che ci sia stata una improvvisa esalazione dal Santuario d’Ambra, molto forte e diffusa, che ci ha temporaneamente avvelenato tutti quanti. Per questo ognuno ha visto una cosa diversa da quelle viste dagli altri, ma in ogni caso era sempre una cosa assurda, inverosimile. Syndrieli, arrivando tardi, ha subìto un effetto minimo, o nullo».

Larsin storse la bocca in un ghigno sardonico.

«Bella idea. Molto rassicurante. Ma non spiega alcune cose. Come ha detto Menkhu, lui e Harali hanno visto la stessa cosa. Non tutti, quindi, hanno visto cose diverse. E poi c’è un altro particolare: anche io non ho visto niente. E io ero lì da parecchio tempo. Come lo spieghi, questo?».

«Come sarebbe a dire, che non hai visto niente??? E me lo dici solo adesso?».

«Ah bene, adesso bisogna premurarsi di dire subito che non si hanno avute le allucinazioni! Va bene che è diventato di gran moda essere dei visionari, sembra, ma non ti sembra di esagerare un pochettino? Ti assicuro: io quando ho visto arrivare Syndrieli con Loraisan e mi sono incamminato in fretta verso di loro, senz’altro ho visto anche io il sole tutto rosso, ma quando mi sono trovato assieme a lei e al bambino, sono stato anche io lì con loro a domandarmi che demoneoscuro era preso a tutti quanti. Perché anche io non ho visto niente, e come la mia donna ho visto sparire il colore rosso dal sole in poco tempo. Questo come me lo spieghi?».

«Forse…. Ecco, Larsin, mi dispiace dirlo, ma credo che sia dovuto al tuo vizio del bere!».

«Questo è il colmo! Vuoi un cazzotto???»

Syndrieli gli parò la mano contro, dicendogli di calmarsi.

«Ma accidenti, ho smesso di bere! Non ho più il vizio! È più di un mese che non tocco un goccio di alcool! E questo mi viene a dire che se non sono andato fuori di matto come tutti gli altri è perché sono un ubriacone! Ma sei tu che sei andato fuori di testa!».

Menkhu non poté trattenersi dal fare una grande e sguaiata risata. I Sileni ridevano alla minima occasione.

«Forse hai ragione, Larsin. Il nostro dottore a volte mi sembra un poco matto….»

«No, ti prego. Non fraintendermi. Intendo dire che è stato proprio il fatto che fino a poco tempo fa bevevi a man bassa, che ti ha protetto. È una cosa che noi medici sappiamo bene, quando dobbiamo drogare un paziente per operarlo. Se è un ubriacone cronico, le droghe non hanno nessun effetto, perché ormai il suo corpo è abituato alla droga delle bevande fermentate.

Io credo che, se c’era un vapore allucinogeno nell’aria, su di te non ha avuto effetto, proprio perché prima avevi esagerato con il bere…. mi spiego?».

Ma il Sileno non era d’accordo.

«Ma Velthur… guarda che anche io spesso tracanno parecchio vino, quando ne ho la possibilità. Magari non sono un ubriacone cronico, ma le mie belle sbronze me le faccio…. come se le fa anche mio padre. Noi Sileni siamo famosi per le nostre sbronze, non solo durante il belk. Però, ti assicuro, la visione che ho avuto era nettissima. L’ho vista come adesso vedo voi! E poi, scusa, quello che è successo oggi è successo altre volte là, finora? Non mi pare proprio, almeno che io sappia».

«Non so che dire, allora! Non posso stabilire la verità così, a tavolino! Dovrei poter parlare con altri testimoni, dovrei esaminare il sito per vedere se magari ci possono essere esalazioni dal terreno, e dove sono. Certo, se la mia ipotesi è vera, allora bisognerà chiudere il Santuario, e proibire alla gente di avvicinarsi, fino a quando si potrà liberare il sito dalle esalazioni. Innanzitutto, bisognerà sapere cosa ne pensa la Regina, e come pensa di affrontare la cosa.

E poi c’è anche un’altra cosa strana, che vorrei chiarire. Tu, Menkhu, hai detto che quello che sembrava avere perso la testa per primo, e nel modo più grave, è stato proprio Azyel, lo Gnomo. E quando io ho visto la gente cominciare a perdere il senno, la prima persona che ha cominciato ad urlare in modo spaventoso è stata proprio una Fata, che un attimo prima probabilmente era travestita da essere umano.

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