Il volto era ancora peggio: la bocca era grande, rotonda e a
ventosa, e gli occhi erano due globi sporgenti, grandi come mele, ma nere. Non
aveva né naso, al suo posto aveva un’unica narice triangolare, come uno
sfiatatoio. E i suoi capelli…. Beh, io non so cosa fossero, ma penso non
fossero capelli…. Hai presente i pistilli dei fiori? O le antenne delle
lumache? Praticamente, una foresta di antenne gelatinose e azzurre, di un
azzurro intenso che ricordava un po’ le pietre di turchese, che sporgevano dal
suo cranio come una foresta cascante, come un salice piangente…. Insomma, una
cosa veramente orribile e sconosciuta.
Per un secondo, ho pensato ad un orribile scherzo, a
qualcuno che si fosse messo un costume in maschera per spaventare la gente, ma
osservandolo, capii che quello non era un costume, aveva l’aspetto di qualcosa
di vivo… vedevo delle pulsazioni sotto la pelle, ai lati del collo, e sulle
costole, dove c’erano delle fessure, come delle branchie di squalo… ho avuto
l’impressione che respirasse attraverso quelle fessure nel torace.
Se fossi più paralizzata dal terrore, o dallo stupore, non
saprei dire. Semplicemente, non riuscivo a credere a quello che vedevo,
soprattutto perché non capivo perché la gente attorno non si accorgesse di quel
mostro bianco e azzurro. Ti giuro su tutti gli Dei: l’ho visto bene, l’ho
osservato in tutti i suoi particolari, perché avanzava lentamente, a poca
distanza da me.
Io continuavo ad osservarlo e poi mi sono accorta che la
gente finalmente ha cominciato ad urlare selvaggiamente, ma poco dopo mi sono
resa conto anche che si stava spaventando per cose che io non vedevo, come loro
non vedevano quello che vedevo io.
E a quel punto è successa una cosa ancora più strana. Quando
la gente ha cominciato a urlare e cadere per terra o fuggire di qua e di là
dicendo di vedere cose spaventose, l’essere ha cominciato a guardarsi intorno,
e sembrava… sorpreso. Come se non capisse perché la gente si spaventasse tanto
attorno a lui.
E poi…. poi ha guardato me. Si è accorto che io lo guardavo,
e ha risposto al mio sguardo e…. lo so che sembra ridicolo. Ma in quel momento
quella cosa si è spaventata a causa
mia! Capisci, Velthur? Si è messa le sue enormi mani palmate, con sette dita
che terminavano in piccole ventose, e si è coperta la faccia come se non
volesse che gliela guardassi, ritraendosi.
Neanche per un istante ho pensato che stessi vedendo un miraggio,
un’allucinazione. Come ti ho detto, mi appariva del tutto reale.
Avrei voluto fuggire, ma avevo i piedi inchiodati a terra e
lo sguardo inchiodato negli occhi neri dell’essere, che continuava a fissarmi e
a ritrarsi, spaventato.
E allora ha mandato anche dei suoni, come dei piccoli versi
gutturali, si è voltato e se ne è andato. L’ho visto sparire tra la folla,
verso la strada lastricata.
A quel punto io ho fatto una cosa folle: l’ho inseguito.
Camminava a una velocità incredibile, perché aveva quelle gambe lunghissime, ma
io ho cominciato a correre, cercando di evitare la gente che si agitava
impazzita. E poi…. poi è saltato fuori quell’altro!».
«Ce n’era un altro??? Un altro mostro come quello?».
«No, peggio! Un mostro ancora più spaventoso. Non perché
fosse più orribile, era solo molto più grosso…e completamente nero, a parte gli
occhi che erano rossi. Aveva la forma di un uomo gigantesco, con due enormi ali
nere sulle spalle. Non aveva un volto, o perlomeno non gliel’ho visto. Aveva
solo due grandi occhi che splendevano di una luce rossa.
Rossa come era il
sole in quegli stessi momenti di delirio.
Ma non era finita lì, dopo ho visto altre due cose che mi
hanno molto sorpreso. I due mostri si sono visti l’un l’altro, si sono
guardati, e il primo mostro, quello bianco e azzurro, si è bloccato e si è
spaventato, più che quando ha visto me. Ha mandato un verso acuto, stridulo, e
poi è fuggito in direzione del bosco, oltre la strada, e in quel momento è
successa l’altra cosa sorprendente.
Prima mi era sembrato che scivolasse fra la gente come un
fantasma, senza toccare nessuno. Poi ho visto distintamente che ha urtato un
uomo, e l’ha gettato a terra! Insomma, quello che stavo vedendo non era
un’allucinazione, anche se lo vedevo solo io.
L’altro mostro, invece, ha dispiegato le sue grandi ali, e allora ho
visto che sembravano un po’ come quelle di una farfalla, membranose, con una
serie di sottili venature, o di cartilagini, che le
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