Ci sono luoghi e reami del tutto ignoti a noi, e sono tutti
oltre l’abisso oscuro e insondabile che separa il nostro mondo dagli altri».
«Quali altri
mondi? Intendete dire i regni dell’aldilà? I regni degli Dei?».
«Ed è proprio a causa di Loro,
che il mio amico se ne è andato. Intendete dire che Loro sono qui?».
«E come, posso vedere?».
«Ho visto qualcosa di mostruoso, di terrificante. Qualcosa
che mi ha terrorizzato a morte. Ho visto una distesa di gigli rossi, i gigli
della Ibor Lyrenal, la Valle
dei Gigli, ma non erano in quella valle, erano in una pianura senza fine, che
si stendeva fino all’orizzonte, una distesa senza fine di fiori rossi, immersi
nella luce rossa del tramonto. E ho visto una porta nera, dove si stagliava una
grigia figura gigantesca, spaventosa, con un groviglio di serpenti in testa e
un unico occhio in mezzo al volto, enorme, rosso e con una pupilla bianca e
scintillante. Un demone orribile nato da un’allucinazione. E poi ho avuto
un’altra visione, più complessa. All’orizzonte ho visto una catena di montagne
innevate, interamente coperte di neve, con una montagna più grande delle altre,
simile a una torre conica, dalla cima piatta e con sette gradini, una cosa
assurda, ma che conosco e di cui ho già sentito parlare in antichi testi.
E ho visto uno strano uomo avanzare verso di me nella
pianura di fronte alle montagne, un uomo molto alto, grande, che mi ha detto
qualcosa… adesso non sono sicuro di ricordarmi, ma mi ha detto qualcosa come
“loro non possono raggiungerci, a meno che non siamo noi a volerlo” e che
dovevamo sorvegliare che non lo facessero, perché c’è una legge che ce lo
impone… o qualcosa del genere. Poi dietro di lui è comparso un altro essere
mostruoso, nero, gigantesco, con due occhi rossi e due grandi ali nere…. Credo
che fosse lo stesso essere mostruoso che Hermen Vanth e il suo amico mi hanno
raccontato di aver visto in quella notte di plenilunio…. quella in cui hanno
visto i fuochi del belk in cima al
monte! Quella notte in cui siete fuggite in preda al terrore giù dal monte, da
quello che siamo riusciti a capire, io e i miei amici».
«Come sarebbe a dire? Lo scialle fatato che Maxtran Akapri
ha trovato, e di cui una di voi ha chiesto la restituzione, mostrandogli
l’ubicazione del santuario sotterraneo, e la coppa di legno che ha trovato
Larsin Arayan, dimostrano entrambi che si trattava di un belk, una festa fatata del plenilunio! Come potete dire che voi non
c’entrate niente?».
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