lunedì 6 giugno 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 110° pagina.


Ci volle parecchio tempo perché Velthur riuscisse a chiarire tutto l’episodio.

«Quel che mi ha fatto più male, è stato tornare a casa stamattina, dopo aver cercato lungo il fiume per tutta la notte, e lungo la strada lastricata, e sentir dire da Hanipal, il fratello di Syndrieli, che la cosa più semplice da pensare era che Thymrel, dopo aver partorito il bambino, se ne è andata per potercelo sbolognare, per andare a vivere chissà dove, magari con un amante…. Ma quale amante! Non conosceva praticamente nessuno, a parte noi! Non si allontanava mai dalla fattoria se non per accompagnare Syndrieli al mercato del paese. Le uniche persone che conosceva erano le altre donne delle fattorie accanto. E non avrebbe mai abbandonato il bambino. Gli voleva troppo bene, non lo lasciava se non quando era necessario. Stava male alla sola idea di stargli lontano! Non ha alcun senso quello che è successo! Lo dimostra quello che è successo alla barca….».

«La barca? Cosa c’entra la barca? Quale barca?».

«La barca! La barca in cui l’avevo trovata! È scomparsa anche quella!».

«Cioè??? Avrebbero rapito la ragazza e rubato la barca? È questo che intendi dire? O che Thymrel è fuggita a bordo della barca dopo averla trascinata al fiume?».

«No! È ancora più assurdo di così! La barca non è stata spostata! Ci sarebbero le tracce sul terreno, se fosse stato così. Ma non c’è traccia di niente e di nessuno, né per per quanto riguarda la barca, né per quanto riguarda la ragazza. I vestiti di Thymrel erano ancora in camera sua. Nessuno ha sentito niente, nessuno ha sentito la porta d’entrata aprirsi, nessuno ha sentito qualcuno muoversi intorno alla casa. Nemmeno i cani. Se avessero spostato la barca, li avremmo sentiti. Non ci capisco niente. Sono quasi tentato di credere a quello che dice la nostra matriarca Aranthi, che è convinta che sia stata uno spirito a portarsi via la ragazza e la barca. Ma io dico: se si è portato via addirittura la barca, perché ci ha lasciato il bambino?».

Velthur non disse niente, e guardò di fronte a sé, nel vuoto.

Rimase in silenzio a lungo, mentre Larsin inveiva e gemeva e imprecava contro tutto e contro tutti, persino contro gli Dei.

«Qua ci occorre l’aiuto di qualcuno. Non ce la possiamo fare da soli».

«Eh?».

«Non ho la minima idea di che cosa stia succedendo, e proprio per questo ci serve aiuto. Devo affrontare questo mistero prima che sia troppo tardi. C’è una cosa che volevo fare da tempo, ma ora mi deciderò a farlo. E mi pento di non averlo fatto prima. Magari, non sarebbe successo quello che è successo!».

«Che demone oscuro vuoi fare, Velthur? Vuoi di nuovo salire su quel monte maledetto? E guarda qua….. questo l’ho raccolto sulla riva del fiume…».

Prese la bisaccia che si era portato dietro e ne tirò fuori un fiore. Il giglio rosso che aveva trovato sulla riva del fiume quella notte.

«Uno di quei maledetti gigli rossi, quelli della Valle dei Gigli. O almeno credo che sia uno di quelli. Mai visti prima da queste parti, così scarlatti. Tu che queste cose le conosci bene, sai dirmi se è proprio uno di quelli?».

Velthur guardò i petali che si erano mezzo schiacciati nella bisaccia, rigirando lo stelo con le dita.

«Sì, penso che sia questa la specie di giglio che cresce là. Un perfetto rosso sangue, che diventa di un bellissimo porpora alla base del petalo. Forse, chissà, alcuni semi erano nella barca e i fiori sono spuntati intorno al luogo dove l’hai trovata».

«Quello stesso fiore sta spuntando qua e là anche sulla Polenta Verde, me l’ha detto Haral, il figlio minore di Maxtran».

«Un caso, Larsin. Probabilmente lo troveremo in tanti altri luoghi, qua attorno. Sempre che siano proprio i gigli della Valle dei Gigli».

«Non ne posso più, Velthur. Vorrei ritrovare Thymrel, e che questa storia finisse. Che non succedesse più niente di strano, che le cose tornassero ad essere quelle di sempre».
«Anch’io, amico mio. Magari fra poco verremo a scoprire che Thymrel si è allontanata per conto suo, magari in preda al sonnambulismo. Può succedere, sai? Gente che si mette a camminare nel sonno e che fa praticamente tutto quello che farebbe da sveglio, ma senza rendersi conto di dormire.

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