venerdì 15 luglio 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 143° pagina.


cose, mi raccontava di quando era giovane e faceva il soldato. E una volta mi ha raccontato di quando ha incontrato le Fate nel bosco, nella fortezza in cui prestava servizio. Mi ha raccontato che lui e i suoi commilitoni stavano dando la caccia ai predoni che infestavano quella regione, molto lontano da qui. Mi ha raccontato che lui ha avuto tanta paura quella volta, in mezzo al bosco, si è trovato da solo, con il terrore di venire preso e ucciso dai briganti.

E all’improvviso si è trovato di fronte a una Fata, sbucata dal nulla, che l’ha guardato con i suoi grandi occhi neri, e gli ha detto di non temere, che non sarebbe stato ucciso e che sarebbe uscito dal bosco sano e salvo, che lei gli avrebbe mostrato la direzione in cui andare per ritrovare la sua guarnigione. Ma poi gli ha detto un’altra cosa. Gli ha detto che avrebbe avuto una vita lunga e serena e prospera, che avrebbe trovato la sua felicità, ma che un giorno avrebbe dovuto guardarsi da “qualcosa di rosso che sarebbe entrato nella sua vita”, qualcosa avvolto da “una luce rossa” che non le permetteva di vedere bene cosa fosse, ma solo che lui doveva “stare in guardia” quando l’avrebbe vista, anche solo da lontano».

«Aspetta, aspetta…. Erkan! Tuo padre non mi ha mai raccontato questa storia! Sei sicuro che te l’abbia raccontata lui?».

«Ma sicuro, dottore! Credete che vi racconti delle bugie? È stato lui a raccontarmi questa storia due anni fa! È stato da allora che ho cominciato a interessarmi alle storie sulle Fate. Pensateci: mio padre che diceva di aver incontrato per caso una Fata nel bosco e di aver ricevuto un pronostico da lei! Questa faccenda della “cosa rossa” mi ha colpito così tanto che mi sono spesso domandato cosa volesse dire. E poi, quando abbiamo trovato Thymrel…. chissà perché, ma ho subito pensato che fosse una Fata travestita da donna.

Per me, ormai, mio padre era uno di quelli che hanno a che fare con le Fate, e quindi era giusto che trovasse una Fata…. voglio dire: era veramente strano trovare quella strana ragazza in quella strana barca là sola e abbandonata in mezzo al fiume….  Mi avevano detto che una Fata può assumere la forma che vuole, e persino rendersi invisibile. Per me è naturale che fosse una Fata….».

«Non è che possano cambiare forma a piacimento. È che fanno una specie di…incantesimo alla mente e agli occhi della gente, la quale crede di vedere cose che in realtà non esistono, o non riesce a vedere cose che gli stanno di fronte. Per questo quando guardi una Fata magari credi che sia un essere umano o animale anziché un essere fatato».

«Ma allora come si fa distinguere la realtà dall’illusione quando c’è una Fata? Magari le persone che conosciamo, che vediamo tutti i giorni, sono Fate e noi manco ce ne rendiamo conto!».

La domanda del bambino lo prese in contropiede. Le domande dei bambini prendono spesso in contropiede gli adulti, soprattutto quando si tratta di bambini intelligenti. Se poi il bambino è più intelligente dell’adulto, diventa un dramma. Sia per il bambino che per l’adulto. Per fortuna, non era quello il caso.

Gli venne in mente quello che gli aveva detto la Triplice Regina nella loro reggia-santuario megalitica. Che se avessero voluto, avrebbero potuto rendersi invisibili agli Uomini per sempre, e loro non avrebbero più potuto rintracciarle in nessun modo, anche se sarebbero rimaste presenti in questo mondo. Ma allora, non si poteva essere sicuri che non fosse già in parte così. A rigor di logica, non si poteva escludere la possiblità che le Fate si aggirassero invisibili, o travestite da esseri umani nei villaggi e nelle città degli Uomini, e protette dalle loro illusioni, si introducessero nelle case umane, leggessero nei pensieri umani, frugassero fra le cose umane, magari vivendo come dei parassiti che non avrebbero mai potuti essere individuati, ma solo percepiti ogni volta che qualcosa spariva misteriosamente, o ci si trovava di fronte a strani eventi e strane coincidenze che potevano rimanere inspiegati e inspiegabili per sempre.

«In effetti…. non si può essere sicuri della cosa. E in effetti, ora che ci penso, alcuni credono che le Fate lo facciano, e che qualsiasi essere umano che si incontra possa essere una Fata travestita da un incantesimo. Ma è assurdo pensare che viviamo in un mondo di Fate che si nascondono per chissà quale motivo…. Se fosse così, si nasconderebbero e basta».
«Forse non lo fanno tutte, forse lo fanno solo alcune. Thymrel era una di loro. Ci ha lasciato il suo bambino fatato e poi se ne è andata, è scomparsa usando i suoi poteri di invisibilità. Non vi sembra

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