corrispondevano affatto alle terre che scoprimmo, e non
sapemmo trovare niente. Gli scarsi indigeni che trovammo non seppero darci
nessuna indicazione utile, perché non avevano mai sentito parlare della
Montagna dalle Sette Balze. O forse, fecero finta di non saperne niente, perché
non volevano che raggiungessimo un luogo sacro anche per loro.
Passammo tre anni in quelle terre esplorandole in lungo ed
in largo, senza ottenerne alcun frutto. Almeno, non il tipo di frutti che
volevamo.
Molti di noi morirono di malattia, altri ancora uccisi dagli
indigeni, gente selvaggia e primitiva più che ogni altro popolo della Madre
Terra.
Quando anche il nostro comandante morì in un incidente dopo
aver perso il senno, ci arrendemmo e tornammo indietro, sconfitti e
scoraggiati, convinti che gli Dei non volessero che noi raggiungessimo la Terra Santa. È stato allora che
ho deciso di lasciare il mare e farmi ordinare sacerdote. Cercavo di dare un
senso a quella ricerca che mi era costata anni della mia vita, mi aveva fatto
perdere tanti amici e compagni e che apparentemente non mi aveva portato nulla.
Ho cominciato a studiare i testi antichi.
Certo, anche prima leggevo molto, quando potevo. I viaggi in
mare ti danno molto tempo per farlo. Quando arrivavo in un nuovo paese, cercavo
di conoscere le tradizioni e le usanze del posto, e le sue leggende. Ho
imparato molte lingue e moltissime cose, ho sfiorato innumerevoli misteri e
segreti. Ero un amico dei Tritoni, come molti marinai, e dove mi capitava di
incontrarli, cercavo di imparare da loro.
Molti hanno paura dei Tritoni, soprattutto quelli che non
vivono vicino al mare, perché hanno un aspetto spaventoso. Ma sono molto saggi,
perché sono la stirpe più antica di Kellur, e possiedono la conoscenza più
grande. Ancora più dei Nani delle Montagne della Luna, ancora più delle Fate.
Solo i Geni, gli Elfi della Luce del lontano Oriente, potrebbero stare alla
loro pari nella sapienza, ma dei Geni non si sa più nulla da molto tempo, e
molti dicono che siano del tutto estinti.
Quindi loro sono, ufficialmente, i detentori del maggior
numero di segreti di questo mondo. E nei lunghi anni per mare ho imparato molte
cose da loro, molti segreti.
Anche se nemmeno loro hanno saputo dirmi dove si trovi la Montagna dalle Sette
Balze.
E quando sono tornato nella mia città sconfitto e umiliato,
quando ormai tutti ci credevano morti, e non volevo più saperne di viaggi per
mare, mi sono rivolto a loro, per dare un senso a quella sconfitta. Ci sono
molti Tritoni nelle acque attorno a Prini, io sapevo come fare per incontrarli
e parlare a loro.
E loro mi hanno detto che c’erano altre vie per varcare la Soglia dell’Altrove, che
non era necessario raggiungere la Terra
Santa per scoprire i mondi ultraterreni, e che forse la Terra Santa gli Uomini
l’avrebbero raggiunta solo quando avrebbero imparato a guardare oltre se stessi
già in questa vita, in questo mondo.
Ho attraversato una crisi profonda, ho pregato molto per
avere un’illuminazione, e alla fine è arrivata. Ho compreso la mia strada e per
meglio seguirla mi sono rifugiato qui, non lontano dai confini del Regno Aureo,
dove potevo proseguire in pace i miei studi e la mia ricerca della Luce
Divina».
«Una scelta strana. In questa provincia non c’è quasi niente
di quello che può interessare un uomo di cultura. Qui non ci sono grandi centri
di cultura, nemmeno grandi centri religiosi…».
«Ora uno ce n’è! E
diventerà uno dei più importanti centri religiosi e forse anche dei più grandi
centri culturali del paese!».
«Sì, è vero…. un’interessante coincidenza!».
«Le coincidenze non esistono. Esiste solo il disegno della
Luce di Sil e di quella di Silen. È Silen che mi ha condotto qui, il Dio che
governava il mondo prima del Diluvio.
I Giganti che scolpirono la Montagna dalle Sette
Balze adoravano Silen, e la scolpirono credendo di adempiere alla Sua volontà!
A quel tempo si chiamava Sin, e aveva anche allora come simbolo la falce di
luna. Ma non era semplicemente il Dio della Luna come ora. Era il Dio Supremo,
e il suo culto era sovrano in tutto il mondo.
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