giovedì 28 luglio 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 155° pagina.


corrispondevano affatto alle terre che scoprimmo, e non sapemmo trovare niente. Gli scarsi indigeni che trovammo non seppero darci nessuna indicazione utile, perché non avevano mai sentito parlare della Montagna dalle Sette Balze. O forse, fecero finta di non saperne niente, perché non volevano che raggiungessimo un luogo sacro anche per loro.

Passammo tre anni in quelle terre esplorandole in lungo ed in largo, senza ottenerne alcun frutto. Almeno, non il tipo di frutti che volevamo.

Molti di noi morirono di malattia, altri ancora uccisi dagli indigeni, gente selvaggia e primitiva più che ogni altro popolo della Madre Terra.

Quando anche il nostro comandante morì in un incidente dopo aver perso il senno, ci arrendemmo e tornammo indietro, sconfitti e scoraggiati, convinti che gli Dei non volessero che noi raggiungessimo la Terra Santa. È stato allora che ho deciso di lasciare il mare e farmi ordinare sacerdote. Cercavo di dare un senso a quella ricerca che mi era costata anni della mia vita, mi aveva fatto perdere tanti amici e compagni e che apparentemente non mi aveva portato nulla. Ho cominciato a studiare i testi antichi.

Certo, anche prima leggevo molto, quando potevo. I viaggi in mare ti danno molto tempo per farlo. Quando arrivavo in un nuovo paese, cercavo di conoscere le tradizioni e le usanze del posto, e le sue leggende. Ho imparato molte lingue e moltissime cose, ho sfiorato innumerevoli misteri e segreti. Ero un amico dei Tritoni, come molti marinai, e dove mi capitava di incontrarli, cercavo di imparare da loro.

Molti hanno paura dei Tritoni, soprattutto quelli che non vivono vicino al mare, perché hanno un aspetto spaventoso. Ma sono molto saggi, perché sono la stirpe più antica di Kellur, e possiedono la conoscenza più grande. Ancora più dei Nani delle Montagne della Luna, ancora più delle Fate. Solo i Geni, gli Elfi della Luce del lontano Oriente, potrebbero stare alla loro pari nella sapienza, ma dei Geni non si sa più nulla da molto tempo, e molti dicono che siano del tutto estinti.

Quindi loro sono, ufficialmente, i detentori del maggior numero di segreti di questo mondo. E nei lunghi anni per mare ho imparato molte cose da loro, molti segreti.

Anche se nemmeno loro hanno saputo dirmi dove si trovi la Montagna dalle Sette Balze.

E quando sono tornato nella mia città sconfitto e umiliato, quando ormai tutti ci credevano morti, e non volevo più saperne di viaggi per mare, mi sono rivolto a loro, per dare un senso a quella sconfitta. Ci sono molti Tritoni nelle acque attorno a Prini, io sapevo come fare per incontrarli e parlare a loro.

E loro mi hanno detto che c’erano altre vie per varcare la Soglia dell’Altrove, che non era necessario raggiungere la Terra Santa per scoprire i mondi ultraterreni, e che forse la Terra Santa gli Uomini l’avrebbero raggiunta solo quando avrebbero imparato a guardare oltre se stessi già in questa vita, in questo mondo.

Ho attraversato una crisi profonda, ho pregato molto per avere un’illuminazione, e alla fine è arrivata. Ho compreso la mia strada e per meglio seguirla mi sono rifugiato qui, non lontano dai confini del Regno Aureo, dove potevo proseguire in pace i miei studi e la mia ricerca della Luce Divina».

«Una scelta strana. In questa provincia non c’è quasi niente di quello che può interessare un uomo di cultura. Qui non ci sono grandi centri di cultura, nemmeno grandi centri religiosi…».

«Ora uno ce n’è! E diventerà uno dei più importanti centri religiosi e forse anche dei più grandi centri culturali del paese!».

«Sì, è vero…. un’interessante coincidenza!».

«Le coincidenze non esistono. Esiste solo il disegno della Luce di Sil e di quella di Silen. È Silen che mi ha condotto qui, il Dio che governava il mondo prima del Diluvio.

I Giganti che scolpirono la Montagna dalle Sette Balze adoravano Silen, e la scolpirono credendo di adempiere alla Sua volontà! A quel tempo si chiamava Sin, e aveva anche allora come simbolo la falce di luna. Ma non era semplicemente il Dio della Luna come ora. Era il Dio Supremo, e il suo culto era sovrano in tutto il mondo.

Nessun commento:

Posta un commento