domenica 17 luglio 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 145° pagina.


neanche nel mio letto. Rimanevo là e ascoltavo i passi, sempre con il terrore che si avvicinassero alla mia porta. Mia sorella Eukeni e mio fratello Xestis dormono con me, ma non si sono mai svegliati. La mattina, quando chiedevo loro se avevano sentito passi nel corridoio, mi dicevano che avevano dormito e che non avevano sentito assolutamente niente.

Ma io invece mi svegliavo improvvisamente in piena notte, e subito dopo cominciavo a sentire rumori strani. E sentivo Thymrel parlare da sola…. o almeno credo che lo facesse. Forse parlava nel sonno, a volte anche mio fratello lo fa, ma lei faceva discorsi molto lunghi. La sua camera è accanto alla nostra, io riuscivo a sentire qualche parola attraverso il muro di legno. Però non capivo di cosa parlasse. Una volta mi è sembrato che dicesse “quando ce ne andiamo dalla valle? Ho paura!” o qualcosa del genere. Quella volta mi sono spaventato parecchio.

Poi una notte ho sentito i passi degli zoccoli che arrivavano fino alla sua camera, o almeno mi sembrava. E allora…. Lei non ci crederà…. Ma Thymrel teneva sempre la porta chiusa, come tutti…. A me è parso di sentire gli zoccoli che passavano prima nel corridoio, e che poi entravano in camera sua. Ma io non ho sentito la porta aprirsi. È stato come se la porta fosse già aperta, o come se l’essere con gli zoccoli fosse passato attraverso la porta! E poi… e poi…..  quello che ho sentito mi ha fatto piangere dal terrore. Non mi vergogno a dirlo! Credo che chiunque altro si sarebbe spaventato a morte. Ho sentito una voce che parlava con Thymrel. Era una voce maschile… un vocione spaventoso, non sembrava una voce di uomo, però. Sembrava la voce di un demonio. Non ho capito cosa dicesse, anche perché credo di essere svenuto dalla paura! ».

«Cioè, fammi capire: di notte un essere con gli zoccoli veniva in casa vostra, passando attraverso le porte come un fantasma, e mentre nessuno sentiva niente a parte te, lui andava a trovare Thymrel parlando con lei? Sei sicuro che non sia stato un incubo?».

«No, per niente! È successo troppe volte! Una notte sì e due no, più o meno. Ho cominciato a sentire cose strane subito dopo la festa di Tinsi Kerris. All’inizio mi sembrava che qualcuno si aggirasse attorno alla casa, sentivo il rumore degli zoccoli fuori, sul retro della casa. La prima volta avevo pensato che fosse fuggito l’asino dalla stalla.. Mi alzavo e andavo alla finestra, ma non vedevo nessuno.

Poi una notte ho cominciato a sentire i passi dentro casa, ma non sentivo le porte aprirsi, sentivo solo gli zoccoli prima al pianterreno, poi mentre salivano le scale. Un paio di volte li ho sentiti passare di fronte a camera mia, e ho cominciato a pregare Sil di salvarmi. Volevo urlare, chiamare la mamma, il papà, gli zii e la zia, ma non ci riuscivo. Ogni volta mi dicevo: “qualcuno si alzerà, sentirà i passi” e invece niente, ogni volta nessuno sentiva niente.

Di giorno, ho provato a parlarne con mia madre, e lei mi ha detto che evidentemente era stato solo un sogno, ma secondo me aveva paura anche lei. Infatti mi ha messo una croce ansata sotto il materasso, per proteggermi. Diceva che era contro gli spiriti degli incubi, ma secondo me era perché pensava che fosse qualcosa di peggio. Lei ha paura degli spiriti quanta ne ho io, ma non vuole darlo a vedere.

A mio padre non avevo il coraggio di dire niente: si sarebbe arrabbiato a morte e probabilmente mi avrebbe preso a sberle. Ma a un certo punto non ce l’ho fatta più. Non so come, una notte ho trovato il coraggio di alzarmi, dopo aver sentito di nuovo quel rumore di zoccoli, che andava in giro per la casa e che poi se ne è andato. Sono uscito dalla mia camera e sono andato giù per le scale, fino alla porta d’entrata. La porta d’entrata è ben chiusa con i chiavistelli di notte, se l’avessi aperta avrebbero sentito tutti il rumore dei catenacci che si aprivano.

Ma in fin dei conti, era quello che volevo. Se si fossero svegliati tutti, avrei detto che avevo sentito qualcuno che andava in giro per la casa, e forse finalmente si sarebbero accorti di quello che stava succedendo.

E invece niente. Credo di aver fatto un bel po’ di baccano aprendo la porta, e invece nessuno si è svegliato. Era come se fossero tutti sotto un incantesimo, fuorché io.
Mi ricordo che ho aperto e sul momento non ho visto niente, solo il cortile illuminato dalla luce della lampada perenne sopra la porta. Allora mi sono sporto un po’, pronto a rientrare subito, non

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