venerdì 22 luglio 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 150° pagina.


Certo, avrebbe preferito che le Tre Madri del Fato gli avessero specificato che cosa andare a cercare in quel libro, e perché. Ma probabilmente sarebbe stato chiedere troppo. Se il libro parlava dei misteri dell’Altrove, probabilmente nessuna Fata sarebbe stata capace di dirgli con esattezza ciò che vi era contenuto. Probabilmente, le Tre Madri del Fato avevano visto nei pensieri di Aralar Alpan il nome del libro, ma non quello che c’era scritto. O magari le aveva così spaventate da non poter più leggere nei suoi pensieri.

O forse semplicemente avevano visto nel futuro dell’eremita che quel libro aveva un posto importante in quello che avrebbe fatto.

Dopo soli cinque giorni, a sorpresa arrivò la risposta da Keilin. Il garzone della stazione dei cavalli era venuto di buon mattino a portargli la risposta.

Velthur restò molto colpito nel leggere la lettera.



Caro e Stimato Amico,

che strana coincidenza che tu mi abbia chiesto proprio adesso di quel libro! Ti ricorderai che vicino a casa mia, nella Piazza delle Spezie, c’è un rinomato libraio che fa anche lo stampatore di tanto in tanto. Mi ha annunciato che sta per pubblicare un classico dell’alchimia misterica del XXVIII secolo, un’edizione di una cinquantina di copie, proprio per gli estimatori del genere, che pare che stiano aumentando di numero.

E indovina: è proprio il libro che vuoi tu! Ti ho subito prenotato una copia, e lui mi ha detto che comincerà la stampatura del libro a giorni, non appena avrà finito di incidere i rulli per la stampa.

Credo che fra un paio di settimane potrai venire qui per ritirare la tua copia. Ho già pagato io la caparra, mi resta solo da chiedere ad Amani se può sostituirti di nuovo.

Penso che non debba avere problemi a farlo, ma sai anche che qui ad Enkar ce ne sono fin troppi di giovani medici che cercano ancora di farsi una clientela, quindi se non sarà lei ce ne saranno altri dieci pronti a farlo.

Spero tanto di vederti presto, anche perché sono curioso di sapere come mai t’interessa quel libro e perché sia così importante per te.

La mia mano sinistra sul tuo cuore, amico mio.



Keilin Thesan da Enkar.



Il caso non esiste, si disse Velthur pensando a quello che aveva letto. Ma non immaginava che non esistesse fino a questo punto. Si domandò anche cosa avrebbe raccontato a Keilin. Certamente non poteva raccontargli che lui voleva il libro perché tre Regine delle Fate gli avevano detto che doveva leggerlo per capire gli intenti di un folle eremita che cercava una via d’accesso all’Altrove e che così stava attirando ad Arethyan forze occulte forse foriere di follia e distruzione.

Ma d’altra parte non avrebbe neanche potuto raccontargli soltanto che si trattava di pura curiosità e cultura personale. Keilin lo conosceva troppo bene per credere a una panzana del genere.

Alla fine decise che gli avrebbe raccontato che pensava che fosse in azione nella zona una setta esoterica che si richiamava a quel libro e che pareva legata a una strana figura di eremita. La bugia migliore, si sa, è quella che è una mezza verità, perché le dà la veste della verosimiglianza.

Ma inventare scuse per gli amici era, al momento, l’ultimo dei suoi problemi.

Il primo, era riuscire a non sentire un’insopprimibile angoscia all’idea di andare a trovare quel piccolo, viscido eremita nella sua tana.

Nessun commento:

Posta un commento