sabato 2 luglio 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 133° pagina.


te, sentiamo un orrore invincibile, come se il sangue diventasse ghiaccio nelle nostre vene, ma non sappiamo perché! Non li salverai tutti, ma permetterai che si arrivi a fermare tutto questo, a respingere indietro gli emissari dell’Altrove».

«Ma come posso capirci qualcosa, se persino voi non potete vedere chiaramente? Se non potete dirmi cosa hanno visto Hermen Vanth e il suo amico Knevin quella notte di plenilunio, come posso scoprirlo io? La creatura che hanno visto inseguirli nelle tenebre, è la stessa che ho visto io nella mia seconda visione? Da dove viene? Che cosa è? Che cosa vuole? Come possiamo respingerla? Dove posso trovare tutte le risposte a queste domande?».

La Regina Bianca: «Non abbiamo le risposte alle tue domande, ma ti abbiamo detto chi le ha. L’eremita sa qualcosa, lui cerca di guardare nell’Altrove. Noi invece conosciamo solo le antiche leggende, quelle che ci sono state tramandate dei nostri lontani antenati che vivevano prima del Diluvio, prima della nascita dei Giganti e persino prima della nascita degli Uomini. Le leggende che sussuriamo quando celebriamo gli Antichi Misteri nelle nostre cerimonie…. e durante il sacro belk, la Festa del Plenilunio, in cui invochiamo Ianarthi Trimusiakh, la Triplice Dea Madre, e Baker Belz, il Grande Capro Nero, il Dio Cornuto, di tenere lontano le creature dell’Altrove dal nostro mondo. Ma tu le sai, queste cose, almeno in parte. Perlomeno, quelle che ti sono state rivelate in passato».

«Cose del passato. Di un passato per me morto e sepolto. Ma almeno, sapete dirmi qualcosa di ciò che vuole fare l’eremita Aralar?».

La Regina Rossa: «Lui vuole qualcosa che si trova nel Santuario d’Ambra, o qualcosa che vi è legato. Un qualcosa che anch’esso non appartiene al nostro mondo, e quindi non possiamo vedere ed individuare. È particolarmente interessato alla lunga iscrizione incisa sulle pareti del tempio-mausoleo. La sta traducendo alla ricerca di ciò che gli serve. Ma c’è qualcosa che lo frena: non è libero di entrare nel Santuario d’Ambra e prendere ciò che vuole, perché è continuamente sorvegliato dalle guardie che lo proteggono. Altrimenti, avrebbe già preso ciò che desidera. Devi scoprire tu cosa sta tramando, quali sono i suoi scopi. La chiave è nelle iscrizioni. Bisogna tradurle prima possibile, prima che lo faccia lui».

«La Fata che ha fatto visita a Maxtran, che gli ha rivelato l’ubicazione dell’entrata del Santuario, chi è? Cosa sa? Può esserci utile?».

La Regina Nera: «Lei è una dei suoi seguaci. Non appartiene al nostro popolo, ma a una comunità che vive molto lontano, a occidente. É una Fata ribelle, va contro le tradizioni del nostro popolo. Anche noi abbiamo individui che si ribellano alle nostre leggi, proprio come fra di voi. Ci sono Fate che hanno nostalgia del remoto passato in cui gli Uomini ancora non esistevano, e gli Elfi popolavano e dominavano il mondo, prima di dividersi nelle Tre Stirpi di Geni, Fate e Nani.

Ora che siamo poche e disperse, alcune fra noi vorrebbero tornare alla grandezza passata, e cercano fonti di potere per ricreare il regno potente che fu in un passato remotissimo, perduto nella notte dei tempi. Lei è una di questi Elfi del Crepuscolo che sognano il ritorno del passato».

«E un futuro del genere è possibile?».

La Regina Bianca: «No, non secondo la storia di questo mondo. Se noi guardiamo al futuro, non vediamo per noi nessun regno di gloria e potenza come lo fu nel passato. Il mondo ora è soprattutto degli Uomini e tale resterà ancora per molte ere.

Ma nessuno può sapere cosa succederebbe se si varcassero i limiti di questo mondo, trovando la Soglia per l’Altrove.

Come ti abbiamo detto, un tempo le Fate vedevano aldilà di questo mondo, e conoscevano le sponde dell’Altrove, ottenendone da esso grande potere, e alcune di noi vorrebbero che fosse ancora così, per trovare nuove conoscenze, nuovo potere e nuove terre dove vivere, là dove si stende l’Invisibile. La mitica Terra delle Fate non è un miraggio solo per voi, lo è anche per noi.

In un passato lontano molte di noi raggiunsero quel luogo oltre le barriere di questo mondo, ma poi persero il sentiero per giungervi. Dal tempo del Diluvio, nessuno mai l’ha raggiunto. Ma molte di noi non hanno smesso di cercare. Le Fate che aiutano Aralar sono alcune di loro. Sperano che lui le aiuti a trovare la strada invisbile oltre Kellur. E la chiave di questo si trova nel Santuario d’Ambra, che proviene da un’epoca prima del Diluvio».

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