venerdì 29 luglio 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" dI Pietro Trevisan: 156° pagina.


Ora tale culto verrà restaurato, ripristinato. Ricomincerà ad essere invocato come un tempo, e io sarò uno dei suoi sacerdoti. Egli ci spingerà alla conoscenza che regnava nel mondo prima del Diluvio, ma senza gli errori che fecero gli orgogliosi Giganti. E comincerà una nuova Età dell’Oro su Kellur!».

Mentre proferiva quelle parole, Velthur notò che il lampo di follia che pervadeva sempre il suo sguardo si era intensificato, e il suo tono di voce si era alterato. In quei momenti, il timore e la soggezione di Velthur cominciarono  a diventare un vero e proprio terrore.

Capiva di avere di fronte un fanatico religioso, in preda a un delirio di onnipotenza, che probabilmente tramava per rovesciare il potere teocratico del Veltyan con un nuovo culto.

Non era da escludere che, potesse essere legato a una società segreta religiosa capace di ogni sorta di delitto, pur di raggiungere i suoi scopi.

Ma nella sua follia, l’eremita si era accorto di aver parlato troppo. Appena aveva notato il timoroso e imbarazzato silenzio del dottore, riprese quell’aria sorridente che per Velthur spirava falsità da tutti i pori.

«Ma io vi sto annoiando. E poi siete un Avennar, lo so. Voi non potete condividere la mia fede, ma non dovete preoccuparvi. Io non sono uno di quei sacerdoti che guardano dall’alto in basso i seguaci di altre religioni. Io vorrei che nel nostro paese ci fosse un’assoluta libertà religiosa, che non ci fossero tutte le limitazioni che vengono date a chi non è fedele  al culto di Sil e degli Dei tradizionali. In fin dei conti, anche io seguo un’interpretazione molto personale della tradizione, come avrete capito».

«Già, l’ho intuito…. Magari è anche per questo che vi siete ritirato qui? Magari non piacevate alla gerarchia sacerdotale della vostra città? Qualche kamethei athumiakh non gradiva le sue dottrine eterodosse? So che da quelle parti ci sono molte sette esoteriche di cui fanno parte molti sacerdoti, seguaci di dottrine alchemiche e spiritualistiche segrete…..».

«Se permettete, quella è una parte della mia storia che vi racconterò quando ci saremo conosciuti meglio, se riusciremo a conoscerci….».

«Pensavo che voi cercaste la mia amicizia, senza ipoteche e senza remore….».

«Ma sì, certo, sì. Scusatemi, forse è stata la mia vita in mare che mi ha reso un po’ troppo sospettoso. Perdonatemi, dottore, ma non ho piacere a rivangare tutti i più brutti ricordi. L’imcomprensione che ho subìto dopo la mia ordinazione è una delle mie memorie più dolorose, seconda forse solo al mio disastroso viaggio alla ricerca della Terra Santa».

Velthur pensò che era bravo a inventare le scuse, come tutti i sacerdoti.

La conversazione si spostò su argomenti più neutri fino a quando non furono ai piedi del Monte Leccio. Il nervosismo e l’angoscia ripresero Velthur.

Cominciò a tormentare con le dita il misterioso amuleto che aveva ricevuto in dono da Prukhu, l’unica rassicurazione che possedeva al momento.

Poi sentì un richiamo nel bosco, un verso strano di una voce che non era né umana né animale, e che conosceva molto bene.

Lui e Menkhu erano d’accordo che, quando Velthur fosse giunto in prossimità dell’eremo, il giovane Sileno sarebbe stato là ad aspettarlo nel bosco, e avrebbe segnalato la sua presenza con il caratteristico grido dei Sileni.

«È pieno di Sileni qua attorno, non immaginavo quanti, quando sono arrivato qui».

«Sì, parecchi. Qui ai confini del regno ci sono boschi enormi, e quindi i Sileni prosperano.

Noi ci siamo abituati. La maggior parte sono schivi, non si fanno vedere spesso, altri invece convivono con gli Uomini, ma tutti loro qualche scambio con noi ce l’hanno, chi più, chi meno. E non ci sono mai stati motivi di contrasto con loro. Anzi, possiamo dire di essere sempre stati buoni amici».
«Dove vivevo io non c’erano né Sileni, né Fate, né Nani. In compenso, come vi ho detto, c’erano parecchi  Tritoni che si facevano vedere sulle spiagge e nei porti, o nei fiumi e nei canali.,. E anche se spesso uscitano molta paura, con il loro aspetto spaventoso, la loro amicizia è molto utile,

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