lunedì 1 agosto 2016

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 159° pagina.


Synair, fra le tribù di nomadi del deserto e le barbariche cittadine di pescatori, trovò i frammenti di un’aerolastra, e intuì il suo funzionamento, anche se non sapeva come riprodurla.

A quanto pare, si trattava semplicemente di una sottile lastra di purissimo quarzo, ottenuto alchemicamente, su cui veniva fissato un complesso tessuto di fili di rame e oro, con disegni alchemici, e poi veniva fissato sulla parte posteriore quella campana, in puro oro alchemico, trasparente, che veniva percossa continuamente da due martelli anch’essi d’oro alchemico, al cui interno si trovava del mercurio.

Il suono che veniva generato dalla campana aveva un effetto levitante, e continuando a colpirla per produrre vibrazioni, si poteva viaggiare per grandi distanze in poche ore. L’uomo che sta con l’anello in mano, invece, è il guidatore. Tenendo l’anello, fatto di una sostanza ancora sconosciuta e luminosa, il guidatore era in grado di muovere l’aerolastra con la forza del pensiero. Bastava pensare di andare in un posto, e l’aerolastra, il tappeto volante, volava là. Con uno strumento del genere, si poteva percorrere l’intero globo, e nessun luogo era inaccessibile con esso.

Certo, per manovrare tale oggetto e farlo funzionare ci vogliono due esperti alchimisti, non poteva essere usato da chiunque, ma su quell’oggetto avrebbero potuto essere trasportate altre persone.

I Giganti possedevano il segreto dei tappeti volanti e li usavano per collegare le varie regioni del loro impero, che si stendeva sull’intera Kellur.

Il loro immenso potere era dovuto non solo e non tanto alle loro straordinarie statura e forza, quanto piuttosto alle loro conoscenze alchemiche, enormemente superiori alle nostre.

Provate ad immaginare quale immenso beneficio sarebbe per i Thyrsenna poter riscoprire il segreto dei tappeti volanti, come sarebbe più facile difendersi da nemici ed invasori barbari, trasportare persone e merci da un capo all’altro del paese in breve tempo. E inoltre quale enorme bagaglio di conoscenze porterebbe questa riscoperta, se grazie ad essa potessimo esplorare e conoscere tutto il mondo. Non trovate anche voi che valga la pena inseguire un sogno come questo?».

«E voi pensate di poter ricostruire un oggetto del genere? È questo che state sperimentando dentro il vostro laboratorio?».

«Una delle cose che sto sperimentando, senz’altro. Forse la meno strabiliante, a parte l’ambra alchemica. Ce ne sono di molto più sconvolgenti. Ci sono segreti molto più antichi di quelli dei Giganti, che vengono da un passato molto più remoto, un tempo prima della comparsa dei primi Uomini sulla Madre Terra, segreti che ci possono portare oltre i confini del nostro mondo.

Sempre nella terra di Edan Synair, persa tra le sabbie del Deserto Rosso che copre la maggior partte di quella grandissima isola, ci sono le rovine di una città che era già vecchia prima che i nostri primi antenati comparissero sulla Madre Terra, una città costruita dai Geni antichi, i quali avevano una sapienza superiore a chiunque altro sia vissuto in questo mondo.

Essi conoscevano l’accesso alla Soglia per l’Altrove. Con chiavi segrete, potevano aprire una porta nello spazio e nel tempo, e giungere attraverso abissi insondati in reami inimmaginabili per gli Uomini.

Il loro regno è finito da innumerevoli millenni, a tal punto che non si sa se esista ancora un Genio vivo in questo mondo, o meno. Ma i loro segreti restano sepolti, e probabilmente intatti, sotto le sabbie del deserto, chiusi nei sotterranei delle rovine della loro mitica città e nei sepolcri dei loro sovrani e dei loro sapienti.

I nomadi del Deserto Rosso si rifiutano di guidare gli stranieri verso le rovine di quella città morta,  ma se potessimo viaggiare sopra le sabbie del deserto, percorrere quella terra in lungo e in largo in poco tempo, potremmo trovare quel luogo e carpirne i segreti perduti nella notte dei tempi.

Ci sono molte porte segrete in questo mondo, molti luoghi misteriosi che possono essere una via d’accesso per l’Altrove. La Montagna dalle Sette Balze, la Città Morta dei Geni, la Valle dei Gigli e molti altri luoghi ancora si trovano sulla Soglia, e sicuramente hanno tutte i loro guardiani.

Anche il Santuario d’Ambra può essere un luogo di accesso all’Altrove, e per questo mi reco a studiarlo ogni usiltin».

Velthur pensò a quel punto di interromperlo, per capire dove voleva arrivare, se mai voleva arrivare da qualche parte, o perdersi completamente nei suoi sogni deliranti.

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