Synair, fra le tribù di nomadi del deserto e le barbariche
cittadine di pescatori, trovò i frammenti di un’aerolastra, e intuì il suo
funzionamento, anche se non sapeva come riprodurla.
A quanto pare, si trattava semplicemente di una sottile
lastra di purissimo quarzo, ottenuto alchemicamente, su cui veniva fissato un
complesso tessuto di fili di rame e oro, con disegni alchemici, e poi veniva
fissato sulla parte posteriore quella campana, in puro oro alchemico,
trasparente, che veniva percossa continuamente da due martelli anch’essi d’oro
alchemico, al cui interno si trovava del mercurio.
Il suono che veniva generato dalla campana aveva un effetto
levitante, e continuando a colpirla per produrre vibrazioni, si poteva
viaggiare per grandi distanze in poche ore. L’uomo che sta con l’anello in
mano, invece, è il guidatore. Tenendo l’anello, fatto di una sostanza ancora
sconosciuta e luminosa, il guidatore era in grado di muovere l’aerolastra con
la forza del pensiero. Bastava pensare di andare in un posto, e l’aerolastra,
il tappeto volante, volava là. Con uno strumento del genere, si poteva
percorrere l’intero globo, e nessun luogo era inaccessibile con esso.
Certo, per manovrare tale oggetto e farlo funzionare ci
vogliono due esperti alchimisti, non poteva essere usato da chiunque, ma su
quell’oggetto avrebbero potuto essere trasportate altre persone.
I Giganti possedevano il segreto dei tappeti volanti e li
usavano per collegare le varie regioni del loro impero, che si stendeva
sull’intera Kellur.
Il loro immenso potere era dovuto non solo e non tanto alle
loro straordinarie statura e forza, quanto piuttosto alle loro conoscenze
alchemiche, enormemente superiori alle nostre.
Provate ad immaginare quale immenso beneficio sarebbe per i
Thyrsenna poter riscoprire il segreto dei tappeti volanti, come sarebbe più
facile difendersi da nemici ed invasori barbari, trasportare persone e merci da
un capo all’altro del paese in breve tempo. E inoltre quale enorme bagaglio di
conoscenze porterebbe questa riscoperta, se grazie ad essa potessimo esplorare
e conoscere tutto il mondo. Non trovate anche voi che valga la pena inseguire
un sogno come questo?».
«E voi pensate di poter ricostruire un oggetto del genere? È
questo che state sperimentando dentro il vostro laboratorio?».
«Una delle cose che sto sperimentando, senz’altro. Forse la
meno strabiliante, a parte l’ambra alchemica. Ce ne sono di molto più
sconvolgenti. Ci sono segreti molto più antichi di quelli dei Giganti, che
vengono da un passato molto più remoto, un tempo prima della comparsa dei primi
Uomini sulla Madre Terra, segreti che ci possono portare oltre i confini del
nostro mondo.
Sempre nella terra di Edan Synair, persa tra le sabbie del
Deserto Rosso che copre la maggior partte di quella grandissima isola, ci sono
le rovine di una città che era già vecchia prima che i nostri primi antenati
comparissero sulla Madre Terra, una città costruita dai Geni antichi, i quali
avevano una sapienza superiore a chiunque altro sia vissuto in questo mondo.
Essi conoscevano l’accesso alla Soglia per l’Altrove. Con
chiavi segrete, potevano aprire una porta nello spazio e nel tempo, e giungere
attraverso abissi insondati in reami inimmaginabili per gli Uomini.
Il loro regno è finito da innumerevoli millenni, a tal punto
che non si sa se esista ancora un Genio vivo in questo mondo, o meno. Ma i loro
segreti restano sepolti, e probabilmente intatti, sotto le sabbie del deserto,
chiusi nei sotterranei delle rovine della loro mitica città e nei sepolcri dei
loro sovrani e dei loro sapienti.
I nomadi del Deserto Rosso si rifiutano di guidare gli
stranieri verso le rovine di quella città morta, ma se potessimo viaggiare sopra le sabbie del
deserto, percorrere quella terra in lungo e in largo in poco tempo, potremmo
trovare quel luogo e carpirne i segreti perduti nella notte dei tempi.
Ci sono molte porte segrete in questo mondo, molti luoghi
misteriosi che possono essere una via d’accesso per l’Altrove. La Montagna dalle Sette
Balze, la Città Morta
dei Geni, la Valle
dei Gigli e molti altri luoghi ancora si trovano sulla Soglia, e sicuramente
hanno tutte i loro guardiani.
Anche il Santuario d’Ambra può essere un luogo di accesso
all’Altrove, e per questo mi reco a studiarlo ogni usiltin».
Velthur pensò a quel punto di interromperlo, per capire dove
voleva arrivare, se mai voleva arrivare da qualche parte, o perdersi
completamente nei suoi sogni deliranti.
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