occhi neri, sarà anche che è il più piccolo, fatto sta che
noi pensiamo sempre a lui prima che a tutti gli altri».
«A proposito: perché non mi parli di come è andata, là alle
Colline di Leukun? Mi hai detto che hai parlato anche tu con le Fate, che ti
hanno detto qualcosa che ti ha dato la pace, ma non mi hai spiegato cosa.
Proprio non lo posso sapere?».
«No, Velthur. Comunque è una cosa che non ha importanza.
Niente cambierebbe, per te, se tu lo sapessi».
«Ti hanno detto di non dirmelo? In fin dei conti, ci sono
stato anche io da loro prima di te, e ti ho raccontato cosa mi hanno detto.
Perché tu non potresti fare lo stesso con me?».
«Perché è una cosa mia, dottore! Non riguarda altri che me,
le mie sofferenze, le mie difficoltà. Ho chiesto il loro aiuto e me l’hanno
dato. Non ho voglia di parlarne perché significherebbe parlare di me, e io
adesso non ne ho voglia. Forse quando questa storia sarà finita, forse quando
tutto tornerà tranquillo. Ecco, l’unica cosa che mi hanno detto e che mi sento
di dirti, è che presto le cose torneranno tranquille. Non per sempre, ma per un
bel po’ di tempo. Tranquille per tutti noi, intendo. Per il nostro tranquillo
paesino. Per il resto, sono cose che riguardano me, e la mia famiglia. Lasciami
stare, per favore».
«È stato Azyel a spingerti a farlo, vero? Quello Gnomo
malefico che ronza attorno a tuo figlio Erkan, ti ha parlato e ti ha convinto
ad andare con lui alle Colline di Leukun. Me lo ha detto lui. Mi ha detto che
voleva aiutarti, e sembra che ci sia anche riuscito, considerando che non bevi
più e sembri davvero più sereno. Posso almeno sapere che cosa ti ha detto, per
convincerti?».
«Meglio che lo chiedi a lui. In fin dei conti, lui dice che
è qui per aiutare soprattutto te…».
In quel momento, fra la gente che sostava o vagava fra gli
alberi spogli, Velthur notò un vecchio piccolo e curvo, incappucciato di grigio
e dal naso adunco, che avanzava tenendosi con il suo bastone. Un vecchio che
Velthur e Larsin non avevano mai visto.
Parlò con voce gracchiante a Velthur, come se lo conoscesse.
«Eh, la
Regina , la
Regina …. Dev’essere una donna molto impressionabile, se è
svenuta dentro il Santuario di Silen. Chissà se se la sentirà di salire in cima
alla Polenta Verde….».
«Come? La
Regina è svenuta dentro l’ipogeo? Chi ve lo ha detto?».
«Oh, l’ho vista io stesso. Ero là, e la vedevo che guardava
ammirata la magnificenza del Santuario…. la si vedeva così turbata, quasi con
le lacrime agli occhi per la meraviglia. E quando si è trovata sotto il grande
toro d’ambra, rimirando la mummia di cristallo del Gigante…. è caduta a terra
come un cadavere! Si sono spaventati tutti, ma lei si è ripresa dopo poco
tempo. Ha detto che non poteva immaginare niente di così bello…. ».
«Come facevate ad essere là, vecchio? Solo le autorità e i
sacerdoti possono stare là dentro con lei».
Il vecchio ridacchiò.
«Ho i miei privilegi. I privilegi che dà l’invisibilità…. Lo
sai bene, dottore!».
E gli strizzò l’occhio grigio argenteo, in segno di intesa.
Subito dopo, il suo volto sembrò sciogliersi come cera, come un oggetto che
viene visto dietro l’aria calda che sale da un fuoco. Comparve il riflesso di
un occhio completamente nero, dalla pupilla dorata.
Ma fu un istante, perché lo Gnomo riprese il suo
insospettabile travestimento.
«Azyel! Dovevamo immaginarlo che ti saresti servito della
tua abilità per spiare la
Regina !».
«Se tu avessi i miei poteri, spieresti molto più di me,
dottore…. »
«E oltre allo svenimento della Regina, sei riuscito a
scoprire qualcosa di interessante?».
«Per il momento no, ma spero di farlo quando mi riavvicinerò
a lei, in cima al tumulo. Credo che sarà allora che succederà qualcosa».
«Allora, hai solo perso tempo! Era Aralar Alpan che dovevi
sorvegliare! È andato a parlare con gli Akapri perché sta cercando di diventare
un kamethei etariakh del Santuario.
Ed è chiaro il perché: se ci riuscisse, potrebbe entrare e uscire dal tempio
tutte le volte che vuole e in qualsiasi momento, così riuscirebbe a trovare
quello che cerca, e che tra l’altro non sappiamo ancora che cos’è! E invece hai
voluto vedere la Regina
da vicino, come un popolano qualsiasi! Bella spia della Triplice Regina delle
Fate, che sei!».
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