«Raccontami questa storia dei due bambini, allora! Voglio
sapere tutto quello che pensi tu su questa faccenda, su cosa può significare e su come possiamo
difenderci».
«Eh, ci sarebbero tante storie da raccontare allora, signor
medico… …. Ma davvero vi interessano queste storie?».
«Tu sai cosa successe qui sette anni fa, vero? Tu magari non
eri ancora arrivato in questo posto….».
«No, infatti io fui venduto alla matriarca cinque anni fa.
Ma mi hanno raccontato sì, del Prodigio del Sole Scarlatto…. io non lo so se
furono le Fate a fare questo, però so che molti qui lo pensano, anche se la
maggior parte dicono che fu un prodigio dovuto alla volontà di Sil».
«In ogni caso, capirai che dopo quello che è successo, sono
disposto a credere a molte antiche leggende, da qualsiasi paese vengano.
Sentiamo la storia dei bambini nel pozzo, intanto. Racconta».
«È una cosa che successe secoli fa, nel paese dei Brixanna,
che sono un popolo molto simile al mio, con una lingua quasi uguale alla
nostra, e con uguali costumi e tradizioni. Per questo le loro storie arrivano
spesso a noi, e viceversa.
Un giorno, tanto tempo fa, un contadino vide due bambini
uscire da un pozzo nei suoi campi, un maschio e una femmina, con la pelle che,
a quanto narrano i nostri cantori, “aveva il colore delle foglie”. I bambini
parlavano una lingua incomprensibile, portavano vestiti di foggia strana e
fatti di un tessuto sconosciuto, e rifiutavano ogni cibo che veniva loro
offerto.
Fino a quando non portarono loro un piatto di fave, e su
quelle invece si fiondarono mangiando a sazietà.
Il contadino tenne con sé i bambini, ma dopo un mese il
maschio morì di malattia, mentre la bambina sopravvisse e divenne una donna. La
sua pelle perse il colore verde e divenne rosea come quella di tutti gli altri
con cui viveva, perciò la curiosità intorno a lei cessò del tutto. Si sposò
persino, ed ebbe dei figli.
Imparò la lingua dei Brixanna e parlò del posto da dove
veniva e come avevano fatto, lei e il fratello, ad arrivare nel mondo degli
Uomini.
Ella disse di venire dalla Terra di Mirtin, che era immersa
in un eterno crepuscolo, senza giorno né notte, senza sole né stelle. Solo la
luna splendeva nelle sue fasi in questo strano paese. Un grande fiume li
separava da un paese dove invece splendeva perennemente il sole.
Raccontò che il suo popolo infatti non adorava il sole come
invece facciamo noi, sia popoli del nord che Thyrsenna, perché dà poca luce e calore al loro paese,
mentre invece adorava come una divinità l’antico eroe Mirtin….».
«E ha anche spiegato chi era questo Mirtin?».
«Ma no, non era necessario spiegare niente! Mirtin, o
Mitrin, è un eroe che noi Gaelna conosciamo bene, come anche i Brixenna.
Infatti l’antica tradizione dice che visse nel nostro paese, altri invece
dicono che visse in quello dei Brixenna. Era un cavaliere eroico, ma anche un
mago. Difendeva i poveri e gli umili, e la leggenda dice che in un freddo
giorno d’autunno divise il suo mantello per darlo a un povero vecchio che stava
morendo di freddo perché non aveva da coprirsi.
E per giunta, con un incantesimo fece diventare il cielo
sereno, così che il sole potesse scaldare il povero vecchio.
Per questo, evidentemente, il popolo della Terra di Mirtin
lo venerava. Comunque la bambina raccontò che nella Terra di Mirtin tutta la
gente aveva la pelle verde, E anche tutto quello che possedevano in quel reame,
era verde. Un giorno, lei e suo fratello stavano badando al gregge del padre,
quando udirono come un suono di campane che veniva da lontano e che si
avvicinava sempre più, finché furono presi come in un vortice che li inghiottì
e li lasciò sul fondo del pozzo da cui poi erano usciti.
Noi diciamo che furono portati nel mondo degli Uomini da una
Porta delle Fate. E io dico che quello che la matriarca ha visto oltre quella
porta, era la Terra di Mirtin».
«Ce ne sono altre, nel tuo paese, di storie di questo
tipo?».
«Tante. Io ne conosco molte, il nostro paese è molto ricco di leggende,
e alcune ci vengono da altri paesi vicini. Ma le storie più terrificanti sono
quelle delle Porte delle Fate. Perché attraverso di esse molte persone sono
scomparse per sempre, altre invece sono ricomparse dopo molte generazioni,
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