Con sorpresa, scoprì che si trattava di tre Nani che erano
stati inseguiti e braccati dai briganti per farsi rivelare il nascondiglio dei
loro tesori, che secondo i malfattori dovevano certamente possedere.
I Nani erano tre fratelli che erano stati esiliati dallo
Zerennal Baras, l’antico regno dei Nani fra le Montagne della Luna, per una
colpa che vi avevano commesso, e che ora vivevano in quella grotta nella valle
deserta, in completo isolamento.
I tre Nani non possedevano certo i grandi tesori che gli
Uomini sono sempre convinti possiedano tutti i Nani, e si dispiacquero di non
poter ricompensare il loro salvatore con oro, argento e pietre preziose.
Larth disse loro che non gli importava di venire
ricompensato con ricchezze, perché aveva fatto solo il suo lavoro. A lui non
gli importava che quelli che proteggeva sul territorio del Veltyan fossero
Uomini o gente di altra stirpe, bastava che fossero persone indifese e
bisognose.
Ma semmai, disse loro, gli sarebbe piaciuto che gli
insegnassero qualche segreto, perché si sapeva bene che i Nani non erano solo
proprietari di grandi ricchezze ottenute dal sottosuolo, ma anche di molti
segreti antichi che provenivano dalle lontane ere prima del Diluvio.
I Nani risposero che in quanto cittadini del Giardino delle
Rose, sarebbero stati obbligati a non rivelare alcuno dei segreti della
conoscenza nanesca agli Uomini. Ma loro erano dei fuorilegge esiliati, e non
sentivano più nessuna lealtà nei confronti dei loro connazionali, quindi gli
dissero che gli avrebbero rivelato alcuni segreti dell’antica alchimia, che gli
Uomini avevano dimenticato dopo il Diluvio, ma che i Nani conservavano ancora e
che avevano tramandato nei millenni.
Il maggiore dei tre fratelli prese le mani di Larth e le
guardò a lungo.
I Nani, si sa, possono leggere nelle menti e nell’anima
degli Uomini come le Fate, ma in modo diverso.
Le Fate leggono il destino negli occhi degli Uomini, i Nani
invece leggono le loro capacità nelle loro mani.
Il Nano gli disse che il giovane Larth possedeva il talento
alchemico in maniera sufficiente a potergli insegnare i principi basilari
dell’alchimia, ma che doveva anche imporsi una severa autodisciplina, perché
per controllare tale talento, ci voleva un lungo esercizio.
I tre Nani gli imposero una scelta: o tornare subito al
mondo degli Uomini per seguire la sua carriera di militare, oppure rimanere a
lungo con loro, e apprendere i dimenticati segreti dell’alchimia.
Larth accettò la seconda via, e acconsentì a vivere con i
Nani nella grande caverna, difendendoli con le sue armi da altri eventuali aggressori,
e diventando loro allievo.
Il Nano più vecchio gli spiegò innanzitutto il principio
base dell’alchimia, che è contenuto in queste parole: L’alchimia agisce sulla materia, ma parte dalla forza della mente.
Essa non è altro che forza mentale incanalata e addestrata
dalle tecniche alchemiche che usano tre principali ingredienti: parole, simboli
ed elementi fisici, uniti nella giusta combinazione, guidati dalla
concentrazione del pensiero.
Il primo segreto che i Nani gli insegnarono, fu la fabbricazione
delle seghe tagliapietre.
Gli mostrarono una piccola sega di rame, poi gli mostrarono
una pietra bassa e larga, scolpita a forma di cilindro come un altare
circolare, sopra la quale era inciso un cerchio con un pentacolo all’interno, e
altri simboli alchemici. La pietra era stata levigata accuratamente, ed era
completamente bianca, della roccia tenera delle Montagne della Luna.
Insieme attesero il plenilunio, poi quando una notte sorse
la luna piena, i tre Nani, con l’aiuto di Larth portarono la pietra fuori della
grotta, sotto la luce della luna, e posero la sega di rame sopra il pentacolo,
poi versarono nelle scanalature del pentacolo inciso nella pietra una mistura
di sale, zolfo e mercurio.
Tale mistura di queste tre particolari sostanze è il principale
composto alchemico, in grado di concentrare la forza mentale degli alchimisti
sulla materia da trasformare.
Poi presero una sfera di cristallo, e con essa concentrarono i raggi
della luna sulla lama, passandoli e ripassandoli sopra, mentre ponevano le mani
sopra il pentacolo riempito della mistura alchemica,
Nessun commento:
Posta un commento