E poi vide il braccio, enorme e nero, emergere da dietro
l’immagine di Sethlan. Un braccio mostruosamente enorme, grande come la gamba
di un uomo di media statura, e che tra l’altro aveva solo quattro enormi tozze
dita dotate di artigli altrettanto neri. Un braccio che sembrava fatto di fumo
solido.
Il braccio si levò quasi come a fare un saluto, con il palmo
spalancato, ma sicuramente non era tale, perché in mezzo al palmo si apriva un
occhio altrettanto mostruoso, di un biancore spettrale, quasi luminoso, con una
piccola pupilla puntiforme.
E il particolare più mostruoso era che quell’occhio si
muoveva nel palmo, come se cercasse con lo sguardo attorno a sé.
Naturalmente Vel reagì limitandosi a lanciare un urlo di
terrore e a fuggire verso il paese, verso casa sua. Per quella sera, la sua
compagna sarebbe rimasta sola.
La mattina dopo, l’edicola di Sethlan fu trovata divelta dal
terreno e spezzata in parecchi frammenti.
Le monetine delle offerte erano sparse sull’erba accanto
alla strada lastricata, mescolate ai pezzi di marmo, che sembravano essere
stati frantumati da un gigantesco maglio. Fin da subito, ben pochi credettero a
un puro e semplice atto di vandalismo.
Anche perché le monetine di rame alchemico inossidabile
avevano assunto uno strano colore scarlatto. Nessuno aveva mai visto il rame
diventare di quell’incredibile colore, almeno non da quelle parti.
Il giovane Vel non poté fare a meno di riferire cosa aveva
visto, anche perché era ritornato a casa dai suoi che era letteralmente fuori
di sé.
Quando si sparse la voce in paese di quello che era successo,
prevalsero due diverse interpretazioni, ugualmente diffuse fra il popolo e i
sacerdoti.
La prima diceva che quello che era successo era un segno
divino mandato da Sethlan, il quale forse aveva voluto manifestare la sua ira,
forse contro i suoi stessi sacerdoti. Infatti il locale sacerdote di Sethlan
non godeva di particolare simpatia da parte dei compaesani.
L’altra invece diceva che un Demone Oscuro era stato inviato
dagli Inferi per ammonire gli abitanti di Arethyan, che dovevano avere delle
colpe particolarmente gravi, per essere redarguiti in questo modo terrificante.
Quindi, probabilmente il demone dal braccio nero e occhiuto doveva essere il
presagio di una grande sciagura.
Inoltre, le dicerie sul caso dell’edicola di Sethlan
finirono con il fondersi con le dicerie che riguardavano quello che aveva visto
Arnith Gamarran. Si fece un’associazione fra il mostro con la testa a forma di
occhio rosso con il mostro con l’occhio nella mano.
L’isteria religiosa collettiva si nutrì di nuovo del terrore
per visioni demoniache, come era successo sette anni prima.
Il locale scultore di immagini sacre, sull’onda di questa
isteria, fu colto dall’ispirazione di fare un’immagine di quelle apparizioni
demoniache che fosse in qualche modo scaramantica: fece l’idolo di un demone
con la testa a forma di occhio rosso, e con due occhi nei palmi delle mani.
Aveva inoltre sei gambe, dotate di strani zoccoli rossi. La metà superiore del
corpo era umana e coperta di pelo nero, quella inferiore invece pareva quella
di un drago squamoso. Il corpo di drago era biancastro, gli otto arti invece
erano neri, così come la coda di serpente attorcigliata a spirale. Gli aveva
anche dato due grandi ali membranose e del pari nere.
Poi la donò al Santuario di Silen, chiedendo che venisse messa
all’entrata dell’ipogeo, nella galleria che collegava la sala sotterranea
all’esterno.
In questo modo, pensava di rabbonire i Demoni Oscuri che
sicuramente stavano tormentando Arethyan e i suoi abitanti.
La statua era veramente pregevole e impressionante nella sua
mostruosità così fantasiosa ed insieme realistica. Le arti alchemiche avevano
da lungo permesso ad artigiani ed artisti di raggiungere livelli di
raffinatezza e di eccezionalità degli effetti estetici nelle opere prima
irraggiungibili.
Dai tempi in cui Larth Turan aveva fabbricato le prime seghe
tagliapietre del Veltyan, le arti alchemiche si erano affinate, fino a produrre
strumenti molto più raffinati in grado di modellare la pietra a proprio
piacimento.
Nessun commento:
Posta un commento