ripetendo all’infinito una sorta di cantilena, per ore e
ore, mentre il più vecchio di loro passava e ripassava i raggi della luna sulla
lama.
Con quella cantilena, essi raccoglievano la loro forza
mentale sull’altare alchemico, che trasformava la lama assieme ai raggi
concentrati della luna, fino a quando l’astro notturno cominciò a calare oltre
le montagne, e il rito cessò.
La mattina dopo, i
Nani dissero a Larth di provare a segare una grossa roccia di ardesia con lo
strumento di rame, e all’inizio il giovane guerriero non poteva credere che
quella fragile sega di rame potesse dividere quella dura e scura pietra, ma
scoprì presto che poteva ridurre in tanti pezzi quel grande macigno. Con quella
piccola sega avrebbe potuto tagliare in breve tempo tante pietre per costruire
un’intera fortezza.
I Nani gli dissero anche che se avessero ripetuto l’opera
alchemica anche quella notte in cui la luna era ancora piena, la sega sarebbe
divenuta ancora più potente. Quanta più forza mentale veniva concentrata su di
un oggetto, più forte era la trasmutazione alchemica che vi avveniva.
La forza alchemica che veniva generata dalla concentrazione
mentale la chiamavano farthankar,
cioè “la forza vitale del fare”. Tutte le Sette Stirpi di Kellur possedevano il
potere di produrre ed inviare sugli oggetti
il farthankar dalla loro mente
attraverso le loro mani, chi più, chi meno.
I Nani, attraverso una pratica durata moltissimi millenni,
possedevano un talento alchemico superiore a tutte le altre stirpi. Dopo
innumerevoli generazioni avevano appreso moltissime tecniche alchemiche, e il
segreto della trasmutazione di molte sostanze per ottenere tutto ciò di cui
avevano bisogno.
Anche gli Uomini possedevano in forma latente il talento
alchemico, o almeno alcuni di loro, ma non avevano potuto svilupparlo, perché
erano una stirpe giovane, di poca esperienza e di poca conoscenza, e poi anche
perché il Diluvio li aveva ricacciati nella barbarie.
Nei tempi antidiluviani, una parte del sapere alchemico era
stato trasmesso loro dai dominatori del mondo, i Giganti.
Ma quando i Giganti erano quasi tutti scomparsi nei flutti,
e gli Uomini erano rimasti da soli, il sapere antico era andato perso in rapido
tempo. Perché le arti alchemiche non sono facili da imparare, e come aveva
potuto vedere Larth, implicavano un grande impegno, una grande pazienza e una
grande autodisciplina. I Mastri Alchemisti antichi erano morti senza
trasmettere le loro conoscenze, nella dura lotta per la sopravvivenza nel
devastato mondo postdiluviano.
Ora Larth, se voleva, aveva la possibilità di diffondere
nuovamente l’alchimia fra gli Uomini e con essa i benefici enormi che portava,
la possibilità di produrre in quantità sostanze e oggetti utili o preziosi per
il benessere di tutti.
Larth fu entusiasta all’idea, e decise che avrebbe lasciato
la carriera del soldato, per dedicarsi all’alchimia per il resto della sua
vita.
Rimase con i Nani nella grotta per un anno intero, imparando
da loro molti segreti, anche se erano immensamente di più quelli di cui non
seppe mai nulla. Infatti ciò che Larth Turan apprese fu una minima parte
dell’immenso sapere alchemico dei Nani, che si era accumulato in lunghe ere,
già da prima della nascita dei primi Uomini.
Nessun Uomo sarebbe stato in grado di apprendere in una sola
vita tutte le tecniche alchemiche degli Elfi delle Tenebre, anche perché erano
così tante che nemmeno i tre Nani messi assieme potevano conoscerle.
Tre furono i segreti principali che i tre fratelli insegnarono
a Larth: il segreto delle seghe tagliapietre, il segreto delle lampade perenni
e il segreto dell’acqua rigenerante, un liquido alchemico che permetteva di
curare in brevissimo tempo le ferite, gli eczemi, le infezioni e le bruciature.
Alla fine dell’anno, Larth volle ripartire per tornare a
vivere con gli Uomini; ma i Nani, che ormai si erano molto affezionati al loro
salvatore, non volevano essere lasciati, anche perché temevano di rimanere di
nuovo indifesi di fronte all’attacco di altri briganti.
Essi non erano guerrieri, ma artigiani, e non sapevano come
proteggersi dalla violenza degli Uomini.
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