domenica 15 gennaio 2017

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 306° pagina.


Ho chiesto a T.A. come mai quelle Fate siano venute a vivere da queste parti, e perché lei le conosca. Mi ha risposto che nel loro popolo è nato un dissidio. Alcune di loro si sono avvicinate di più al mondo degli Uomini, e hanno cominciato a rifiutare certe antiche leggi e costumanze che seguivano ormai da molti millenni. Perciò hanno voluto allontanarsi e andare a vivere in una regione molto distante dal loro luogo di origine, dove le Fate non hanno mai vissuto dai tempi del Diluvio.

Non sono molte. Una trentina al massimo, da quel che mi ha detto. Sono interessate all’alchimia, e vogliono conoscerne i segreti, per scambiare con noi alcune conoscenze.

Ho parlato a lungo con H. e si è dimostrata molto interessata ai viaggi che ho fatto per mare. Soprattutto quando le ho parlato di Irhyel, la città morta nel Deserto Rosso di Edan Synair, e poi quando le ho parlato delle terre dell’Estremo Sud e della ricerca della Terra Santa e del Monte Kadatlas.

Ma soprattutto, si è dimostrata molto interessata alla ricerca della Pietra Radiante, il fiore di cristallo a cinque petali che noi alchimisti misterici cerchiamo disperatamente. Mentre le altre Fate la temono, e sperano che essa rimanga sempre sepolta e nascosta dovunque sia, lei spera di poterci aiutare a trovarla, usando la capacità di visione a distanza che possiede ogni Fata. Mi ha detto persino che dobbiamo cercare dalle parti delle Montagne della Luna, sul bordo orientale della grande catena delle Albine.

Non ho potuto trattenermi dal chiederle se per caso bisognava cercarla nella famosa Valle dei Gigli, il luogo maledetto che tutti evitano, ma lei mi ha risposto che non è là, ma ai piedi delle montagne, nascosta in un luogo sotterraneo. Un luogo che può essere trovato, ma che appartiene a persone ignare di quello che possiedono.

Non so come abbia potuto saperlo, dato che la Pietra Radiante proviene dall’Altrove, e in quanto tale non dovrebbe essere vista in alcuna visione delle Fate. Ma voglio crederle.

Sono quasi svenuto dall’emozione. Non mi lascio impressionare da nulla ormai, ma quando H. ha parlato concretamente della possibilità di recuperare il più grande tesoro dell’universo mondo, ho quasi perso la testa. Giuro che se ci sta prendendo in giro, la ucciderò con le mie mani, ma se davvero mi farà trovare la Pietra Radiante, la farò Regina di tutte le Fate.

D’altra parte, credo che sia proprio quella, la sua ambizione.

Avendo compreso la mia grande sete di sapere, mi ha invitato a partecipare una volta al belk, per entrare nella congrega stregonesca dei suoi amici umani, e apprendere così i misteri iniziatici della loro antica religione. La cosa mi attira molto, infatti…



Velthur questa volta rimase veramente stupito. Era chiaro che H. non era altri che Horyel, la Fata alleata di Aralar, che aveva fatto trovare agli Akapri il Santuario d’Ambra. Quello era il racconto del loro primo incontro e del perché si erano alleati.

Si accorse che in tutti quegli anni dalla morte di Aralar non si era più occupato neanche della misteriosa Horyel, né alcuno gli aveva mai più parlato di lei. Aveva pensato che forse se ne era tornata dai suoi, dovunque si trovassero, ma non ne aveva mai avuto il minimo indizio. Un’altra cosa che aveva pensato, era che potesse vivere ancora sul Monte Leccio, in compagnia di Harali Frontiakh, a custodire l’eredità del defunto amico. E forse, a ben pensarci, poteva essere quella la cosa più probabile. La verità era che, siccome l’aveva ritenuta non particolarmente importante, dopo la morte dell’eremita pazzo, non aveva più pensato a lei. E forse era stato un grosso errore.

Infatti, dal brano che lesse subito dopo, si convinse che Horyel occupava una parte importante nei progetti di Aralar, e che lui aveva sottovalutato la figura della Fata.



V Ariete 3084 d.F.R.A., satrastin

Per la prima volta nella mia vita ho partecipato al rito orgiastico del belk. Credo che sia stata una delle esperienze più straordinarie della mia vita, forse anche di più di quelle vissute nel Deserto Rosso d’Edan Synair o nel grande altipiano di Leng, o sulle Montagne Celesti d’Oriente.

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