Ho chiesto a T.A. come
mai quelle Fate siano venute a vivere da queste parti, e perché lei le conosca.
Mi ha risposto che nel loro popolo è nato un dissidio. Alcune di loro si sono
avvicinate di più al mondo degli Uomini, e hanno cominciato a rifiutare certe
antiche leggi e costumanze che seguivano ormai da molti millenni. Perciò hanno
voluto allontanarsi e andare a vivere in una regione molto distante dal loro
luogo di origine, dove le Fate non hanno mai vissuto dai tempi del Diluvio.
Non sono molte. Una
trentina al massimo, da quel che mi ha detto. Sono interessate all’alchimia, e
vogliono conoscerne i segreti, per scambiare con noi alcune conoscenze.
Ho parlato a lungo con
H. e si è dimostrata molto interessata ai viaggi che ho fatto per mare.
Soprattutto quando le ho parlato di Irhyel, la città morta nel Deserto Rosso di
Edan Synair, e poi quando le ho parlato delle terre dell’Estremo Sud e della
ricerca della Terra Santa e del Monte Kadatlas.
Ma soprattutto, si è
dimostrata molto interessata alla ricerca della Pietra Radiante, il fiore di
cristallo a cinque petali che noi alchimisti misterici cerchiamo
disperatamente. Mentre le altre Fate la temono, e sperano che essa rimanga
sempre sepolta e nascosta dovunque sia, lei spera di poterci aiutare a
trovarla, usando la capacità di visione a distanza che possiede ogni Fata. Mi
ha detto persino che dobbiamo cercare dalle parti delle Montagne della Luna,
sul bordo orientale della grande catena delle Albine.
Non ho potuto
trattenermi dal chiederle se per caso bisognava cercarla nella famosa Valle dei
Gigli, il luogo maledetto che tutti evitano, ma lei mi ha risposto che non è
là, ma ai piedi delle montagne, nascosta in un luogo sotterraneo. Un luogo che
può essere trovato, ma che appartiene a persone ignare di quello che possiedono.
Non so come abbia
potuto saperlo, dato che la Pietra Radiante proviene dall’Altrove, e in quanto
tale non dovrebbe essere vista in alcuna visione delle Fate. Ma voglio
crederle.
Sono quasi svenuto
dall’emozione. Non mi lascio impressionare da nulla ormai, ma quando H. ha
parlato concretamente della possibilità di recuperare il più grande tesoro
dell’universo mondo, ho quasi perso la testa. Giuro che se ci sta prendendo in
giro, la ucciderò con le mie mani, ma se davvero mi farà trovare la Pietra Radiante,
la farò Regina di tutte le Fate.
D’altra parte, credo
che sia proprio quella, la sua ambizione.
Avendo compreso la mia
grande sete di sapere, mi ha invitato a partecipare una volta al belk, per entrare nella congrega stregonesca dei
suoi amici umani, e apprendere così i misteri iniziatici della loro antica
religione. La cosa mi attira molto, infatti…
Velthur questa volta rimase veramente stupito. Era chiaro
che H. non era altri che Horyel, la Fata alleata di Aralar, che aveva fatto
trovare agli Akapri il Santuario d’Ambra. Quello era il racconto del loro primo
incontro e del perché si erano alleati.
Si accorse che in tutti quegli anni dalla morte di Aralar
non si era più occupato neanche della misteriosa Horyel, né alcuno gli aveva
mai più parlato di lei. Aveva pensato che forse se ne era tornata dai suoi,
dovunque si trovassero, ma non ne aveva mai avuto il minimo indizio. Un’altra
cosa che aveva pensato, era che potesse vivere ancora sul Monte Leccio, in
compagnia di Harali Frontiakh, a custodire l’eredità del defunto amico. E
forse, a ben pensarci, poteva essere quella la cosa più probabile. La verità
era che, siccome l’aveva ritenuta non particolarmente importante, dopo la morte
dell’eremita pazzo, non aveva più pensato a lei. E forse era stato un grosso errore.
Infatti, dal brano che lesse subito dopo, si convinse che
Horyel occupava una parte importante nei progetti di Aralar, e che lui aveva
sottovalutato la figura della Fata.
V Ariete 3084 d.F.R.A.,
satrastin
Per la prima volta
nella mia vita ho partecipato al rito orgiastico del belk. Credo che sia stata una delle esperienze
più straordinarie della mia vita, forse anche di più di quelle vissute nel
Deserto Rosso d’Edan Synair o nel grande altipiano di Leng, o sulle Montagne
Celesti d’Oriente.
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