Poiché il belk mi ha fatto viaggiare unicamente con la mente,
mentre prima avevo viaggiato innanzitutto con il mio corpo, per raggiungere i
lontani misteri perduti del nostro mondo.
Horyel mi ha spiegato
che il belk ha effetti più o meno
potenti in base alla potenza della mente del partecipante, e mi ha detto che
una mente come la mia ne avrebbe tratto risultati molto più grandi di qualsiasi
altro Uomo.
E infatti è stato
così. Sono andato al primo plenilunio di primavera, che per le Fate e i Sileni
ha una particolare importanza, e abbiamo danzato e cantato nudi sotto la luna.
Il cerimoniale è molto semplice. La sacerdotessa e il sacerdote che officiano
il rito, per prima cosa accendono il falò fatato, che sprigiona una strana
fiamma di un colore intenso, simile al turchese, mentre la gente si riuscisce
attorno e si spoglia. I suonatori cominciano a suonare i flauti, i corni, i
tamburi, le lire, le cetre e a intonare il canto, mentre i partecipanti umani
più esperti si spalmano l’Unguento delle Streghe su tutto il corpo. È una
mistura fatta di stramonio, aconito, belladonna, pestati assieme e mescolati
con olio di oliva.
Fu inventato dalle
streghe molto tempo fa, e con il tempo è entrato a far parte del rito del belk,
anche se in origine non era così, e le uniche droghe che venivano usate erano
il fumo aromatico dei falò fatati, e il vino fatato, fatto con i frutti di
bosco e drogato con erbe misteriose.
Infatti solo le
streghe e gli stregoni più esperti usano l’Unguento.
Il sacerdote porta una
maschera nera a forma di testa di caprone, con delle corna d’oro, dall’aspetto
terrificante.
La sacerdotessa porta
invece una maschera con tre facce di donna, che rappresentano i tre aspetti
della luna: luna crescente, luna piena e luna calante. Essi infatti sono
considerati l’immagine carnale del Grande Dio Cornuto e della Grande Dea
Trifronte durante il rito. Lei è la Luna, e Lui è la Notte Stellata. Essi
rappresentano le Tenebre e la Luce che
splende nelle Tenebre. Essi, insieme, portano l’illuminazione alle creature in
carne ed ossa, siano esse Fate, Sileni o Uomini.
Essi guidano la via di
chi cammina nelle tenebre di questo mondo, verso la Luce piena.
Quando il rito
comincia, i due sacerdoti cominciano a narrare i misteri tramandati dai tempi
antichi,
È stata un’esperienza
meravigliosa per me. Le cose che hanno narrato i sacerdoti mi hanno aperto un
nuovo mondo. Hanno confermato i miti che ho appreso in Edan Synair, e che ci
possono portare ad aprire e dominare le Porte dell’Altrove.
Mentre ascoltavo,
tutto tornava al suo posto, la Verità mi appariva chiara e precisa nel suo
disegno meraviglioso e terrificante.
Poi, finita la
narrazione dei misteri, è cominciato il rito della Cena Sacra. A ognuno dei
partecipanti veniva offerto un piccolo
pane non lievitato piatto, nero e di forma triangolare, e una piccola
coppa di vino fatato, a parte a quelli che si avevano già spalmato addosso
l’Unguento delle Streghe. Pane e vino vanno consumati subito, prima che
comincino le danze.
Non so cosa
succederebbe se una persona, anche esperta e assuefatta alle droghe, assumesse
sia l’Unguento che il vino fatato. Forse morirebbe, o forse impazzirebbe in
modo inguaribile.
Quando il rito della
Cena Sacra è finito, i due sacerdoti si tolgono anch’essi la tunica
cerimoniale, ma non le maschere, e giacciono assieme sull’erba, all’interno del
cerchio di pietre attorno al falò, e compiono il rito matrimoniale sacro.
Il sacerdote monta la
sacerdotessa da dietro, a imitazione degli animali, e durante l’atto rivolgono
il volto verso la luna piena, invocando i Due Dei.
Mentre i due
officianti copulano, le danze e le musiche cominciano a svolgersi tutt’attorno
al falò, in un grande cerchio; alcuni dei danzatori si tengono per mano, altri
piroettando e saltano per conto proprio, non pochi cominciano ad agitarsi in
preda a strane convulsioni ed emettendo urla bestiali. La musica diventa sempre
più frenetica e vivace, man mano che gli effetti dell’unguento e del vino si
fanno sentire sempre più.
Si tratta di melodie
stranissime, dolci ma inquietanti, fatte di flauti, lire, cetre e corni, che
suscitano emozioni intense e sconosciute. Mentre danzavo con gli altri
partecipanti, esseri umani, fatati e silenici, sentivo che il mio corpo
diventava sempre più leggero, fin quasi a non sentirlo. La musica,
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