lunedì 16 gennaio 2017

"I FIORI DELL'IGNOTO" di Pietro Trevisan: 307° pagina.


Poiché il belk mi ha fatto viaggiare unicamente con la mente, mentre prima avevo viaggiato innanzitutto con il mio corpo, per raggiungere i lontani misteri perduti del nostro mondo.

Horyel mi ha spiegato che il belk ha effetti più o meno potenti in base alla potenza della mente del partecipante, e mi ha detto che una mente come la mia ne avrebbe tratto risultati molto più grandi di qualsiasi altro Uomo.

E infatti è stato così. Sono andato al primo plenilunio di primavera, che per le Fate e i Sileni ha una particolare importanza, e abbiamo danzato e cantato nudi sotto la luna. Il cerimoniale è molto semplice. La sacerdotessa e il sacerdote che officiano il rito, per prima cosa accendono il falò fatato, che sprigiona una strana fiamma di un colore intenso, simile al turchese, mentre la gente si riuscisce attorno e si spoglia. I suonatori cominciano a suonare i flauti, i corni, i tamburi, le lire, le cetre e a intonare il canto, mentre i partecipanti umani più esperti si spalmano l’Unguento delle Streghe su tutto il corpo. È una mistura fatta di stramonio, aconito, belladonna, pestati assieme e mescolati con olio di oliva.

Fu inventato dalle streghe molto tempo fa, e con il tempo è entrato a far parte del rito del belk, anche se in origine non era così, e le uniche droghe che venivano usate erano il fumo aromatico dei falò fatati, e il vino fatato, fatto con i frutti di bosco e drogato con erbe misteriose.

Infatti solo le streghe e gli stregoni più esperti usano l’Unguento.

Il sacerdote porta una maschera nera a forma di testa di caprone, con delle corna d’oro, dall’aspetto terrificante.

La sacerdotessa porta invece una maschera con tre facce di donna, che rappresentano i tre aspetti della luna: luna crescente, luna piena e luna calante. Essi infatti sono considerati l’immagine carnale del Grande Dio Cornuto e della Grande Dea Trifronte durante il rito. Lei è la Luna, e Lui è la Notte Stellata. Essi rappresentano  le Tenebre e la Luce che splende nelle Tenebre. Essi, insieme, portano l’illuminazione alle creature in carne ed ossa, siano esse Fate, Sileni o Uomini.

Essi guidano la via di chi cammina nelle tenebre di questo mondo, verso la Luce piena.

Quando il rito comincia, i due sacerdoti cominciano a narrare i misteri tramandati dai tempi antichi,

È stata un’esperienza meravigliosa per me. Le cose che hanno narrato i sacerdoti mi hanno aperto un nuovo mondo. Hanno confermato i miti che ho appreso in Edan Synair, e che ci possono portare ad aprire e dominare le Porte dell’Altrove.

Mentre ascoltavo, tutto tornava al suo posto, la Verità mi appariva chiara e precisa nel suo disegno meraviglioso e terrificante.

Poi, finita la narrazione dei misteri, è cominciato il rito della Cena Sacra. A ognuno dei partecipanti veniva offerto un piccolo  pane non lievitato piatto, nero e di forma triangolare, e una piccola coppa di vino fatato, a parte a quelli che si avevano già spalmato addosso l’Unguento delle Streghe. Pane e vino vanno consumati subito, prima che comincino le danze.

Non so cosa succederebbe se una persona, anche esperta e assuefatta alle droghe, assumesse sia l’Unguento che il vino fatato. Forse morirebbe, o forse impazzirebbe in modo inguaribile.

Quando il rito della Cena Sacra è finito, i due sacerdoti si tolgono anch’essi la tunica cerimoniale, ma non le maschere, e giacciono assieme sull’erba, all’interno del cerchio di pietre attorno al falò, e compiono il rito matrimoniale sacro.

Il sacerdote monta la sacerdotessa da dietro, a imitazione degli animali, e durante l’atto rivolgono il volto verso la luna piena, invocando i Due Dei.

Mentre i due officianti copulano, le danze e le musiche cominciano a svolgersi tutt’attorno al falò, in un grande cerchio; alcuni dei danzatori si tengono per mano, altri piroettando e saltano per conto proprio, non pochi cominciano ad agitarsi in preda a strane convulsioni ed emettendo urla bestiali. La musica diventa sempre più frenetica e vivace, man mano che gli effetti dell’unguento e del vino si fanno sentire sempre più.
Si tratta di melodie stranissime, dolci ma inquietanti, fatte di flauti, lire, cetre e corni, che suscitano emozioni intense e sconosciute. Mentre danzavo con gli altri partecipanti, esseri umani, fatati e silenici, sentivo che il mio corpo diventava sempre più leggero, fin quasi a non sentirlo. La musica,

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